“I dati allarmanti sull’inquinamento dell’area del venafrano – scrive il consigliere regionale Massimiliano Scarabeo in una nota stampa – non lasciano dubbi sulla necessità di intervenire, da subito e in maniera efficace, attraverso una seria prevenzione di ogni forma di contaminazione che mette in serio pericolo la nostra salute. Ma alle promesse abbiamo l’obbligo di far seguire i fatti, programmando i giusti e necessari interventi perché si possa fare davvero prevenzione dato che ne stiamo già pagando un prezzo altissimo e non vogliamo continuare su questa strada”.
“Purtroppo, per quest’area, il nesso causale fra emissioni inquinanti, ricoveri e decessi per tumore si fa sempre più evidente. Per un efficace contrasto delle emissioni inquinanti, è opportuno – prosegue la nota di Scarabeo – introdurre nuovi strumenti di prevenzione e controllo così come hanno iniziato a fare diverse altre Regioni italiane. Questi strumenti, hanno come obiettivo quello di fornire informazioni sui cambiamenti nelle comunità locali esposte e dello stato di salute connesso ai rischi attribuibili all’attività delle zone a più alto impatto inquinante. Sono delle linee guida per la Valutazione d’Impatto sulla Salute (VIS) e la Valutazione del Danno Sanitario (VDS), che configurano un percorso articolato in fasi di monitoraggio delle emissioni/scarichi nell’ambiente, la valutazione della popolazione direttamente ed indirettamente esposta e quindi la descrizione delle misure necessarie a far fronte ad eventuali problemi. La differenza tra i due consiste nel fatto che la pocedura VDS ( Valutazione Danno sulla Salute) ha, in più, l’efficacia giuridica sul rinnovo o il riesame dell’autorizzazione integrata ambientale al fine di indirizzarla a soluzioni tecniche più efficaci nel ridurre i potenziali esiti sanitari indesiderati, con il dichiarato obiettivo di tutelare sia la salute pubblica e l’ambiente che i livelli occupazionali”.
“L’obiettivo, quindi, non è quello di ostacolare l’attività industriale a tutti i costi, bensì – scrive ancora l’ex assessore regionale – promuovere e garantire uno sviluppo sostenibile, in cui l’iniziativa economica non rechi danno alla sicurezza e alla dignità umana, e sia quindi capace di soddisfare i bisogni dei cittadini senza compromettere quelli delle generazioni future. Chi è chiamato a rappresentare gli interessi comuni di questa regione, non può non ritenere indispensabile coniugare l’ambiente e la crescita del territorio con la tutela della salute dei cittadini. Per questo continuo a essere d’accordo con chi si batte per cercare di salvaguardare il futuro di un’area importante come quella della Piana di Venafro e dell’intero Molise. Allo scopo, ho chiesto, attraverso una specifica interrogazione, indirizzata al Governatore Frattura, di volersi adoperare perché anche il Molise possa dotarsi di questi strumenti idonei alla prevenzione e controllo della la salute dei cittadini, un’occasione importante per salvaguardare ambiente, territorio e salute pubblica non abbassando la guardia rispetto a meri interessi materiali che possono arrecare effetti dannosi all’ambiente e alla salute dei cittadini. Sono certo che se ci sarà maggiore impegno nel percorso virtuoso che deve portarci a un costante e deciso miglioramento delle condizioni ambientali dell’intero Molise, il territorio su cui viviamo non sarà più un nemico dal quale difendersi”.