‘Amare uno stalker’, Ruben De Luca incontra gli studenti. Come riconoscere i ‘sintomi’ di un amore malato

Migliaia di donne, tra i 15 e i 45 anni, ogni giorno subiscono “violenza domestica” da parte di mariti, fidanzati, padri o fratelli. Sempre più spesso, le migliaia di donne vittime di aggressioni, molestie, persecuzioni e maltrattamenti fisici e psicologici, subiscono da chi sostiene ogni giorno di amarle.

Alla violenza domestica si aggiunge un fenomeno di cui si sente parlare sempre più spesso ed è quello dello “stalking”. Moltissime donne, nella propria vita, hanno subito stalking da parte soprattutto dei propri partner o ex ma, le vittime principali sono le giovanissime le quali però tendono a sottovalutare il pericolo del fenomeno. Sms minacciosi, telefonate in piena notte, ingiurie, sfregi, aggressioni verbali o, fisiche, intimoriscono le vittime che preferiscono anch’esse tacere. Ciò porta queste vittime ad un forte stress, paura ma soprattutto timore per la propria persona e per la propria vita.

Sono proprio questi i temi trattati nella sala della Costituzione della Provincia di Campobasso, in occasione della presentazione del libro “Amare uno stalker” del criminologo e psicologo Ruben De Luca, che considera il suo libro un vero e proprio manuale. Non si tratta di un volume che spiega lo stalking, bensì una guida in cui l’autore spiega, attraverso degli esempi, quelli che sono gli atteggiamenti ed i comportamenti dell’uomo durante una relazione.

Il manuale analizza inizialmente il modo di amare degli uomini e delle donne attualmente e spiega come, i molti cambiamenti che avvengono nella società possono essere responsabili della maggior parte dei femminicidi. De Luca espone consigli, indicazioni e suggerimenti per uscire da una relazione che può rivelarsi pericolosa e, lo fa, basandosi su casi e situazioni che realmente si sono verificate nel quotidiano, le quali sono suo oggetto di studio.

Infine, la guida termina trattando il tema dell’autodifesa psicologica, ovvero quelle accortezze per prevenire un ipotetico crimine. Per poter vivere tranquillamente la propria vita e non incorrere in situazioni pericolose, una donna deve essere quindi, sicura di se stessa ed adottare un atteggiamento di assertività. L’augurio è che, attraverso la sensibilizzazione e la formazione del territorio, il numero di vittime diminuisca e, coloro che subiscono violenza abbiano il coraggio di parlare e denunciare.

Ad aprire l’incontro con l’autore a Campobasso è stata la consigliera di Parità della Provincia di Campobasso, nonché Autorità per i diritti e pari opportunità, Giuditta Lembo, la quale presenta il libro come qualcosa non da leggere, tantomeno un libro normativo, bensì un libro di consigli utili per riconoscere le spie che purtroppo fanno in modo che ci siano diverse vittime di “amori malati”.

Ad intervenire anche il sindaco di Campobasso Antonio Battista, che ha salutato e rivolto il suo messaggio agli studenti presenti dell’Istituto Galanti e dell’Istituto Pilla. Il primo cittadino ha riflettuto sul fatto che in Italia ci sono troppe vittime, e ciò può essere evitato grazie alla formazione, all’educazione nonché alla “padronanza dei sentimenti”. Ha aggiunto inoltre che rispetto al passato c’è maggiore attenzione, sono presenti servizi sul territorio ma, nonostante ciò la rete è ancora frammentata, ed è per questo che le istituzioni devono ragionare e lavorare per il raggiungimento della sicurezza sociale, anche e soprattutto coinvolgendo giovani, studenti ed insegnanti.

Sul territorio c’è grande attenzione all’aspetto sociale, come ha poi spiegato la dottoressa Irene Tartaglia, a partire da iniziative, per quanto riguarda le donne che hanno subito violenza, come i corsi di autodifesa al femminile. Ciò al fine di prevenire le aggressioni. A prendere parte all’incontro anche l’organizzatore Vincenzo De Lisio, il quale, ha voluto fortemente la presentazione del libro di De Luca nel capoluogo molisano.

AP

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