Sull’anniversario della strage di via Fani il pensiero del presidente della Regione, Paolo Frattura. “Il nome di Giulio Rivera – le sue parole – non ci riporta solo al più grave attacco alla nostra Repubblica, il sequestro 40 anni fa del presidente della Democrazia Cristiana, Aldo Moro. Il nome di Giulio Rivera, assieme a quelli degli altri componenti della scorta, gli agenti di polizia Raffaele Iozzino e Francesco Zizzi e i due carabinieri Oreste Leonardi e Domenico Ricci, ci riporta anche e soprattutto al coraggio e al valore di uomini come lui, come loro. Giulio era il più giovane, aveva appena 24 anni quando il commando delle Brigate rosse sorprese in via Fani a Roma l’auto sulla quale viaggiava Moro. Non ci fu pietà per nessuno della scorta: persone oneste e perbene, rigorosi servitori dello Stato, uomini giusti che lavoravano per sostenere le loro famiglie o per farsene presto una. E tutto questo, questa dimensione semplice e quotidiana, rende ancora più terribile il ricordo dell’agguato che ha cambiato la storia del nostro Paese.
“Oggi l’Italia rende omaggio al sacrificio di Giulio e dei suoi colleghi: l’abbraccio dovuto alle vittime cui il destino riserva un ricordo più silenzioso ma comunque sentito. è sentito e non passa il dolore di Guglionesi, il paese dal quale Rivera era partito una volta diventato poliziotto: Giulio è sempre lì nei pensieri dei suoi concittadini. E’ nelle lacrime senza consolazione dei suoi familiari, è nel silenzio attonito del Molise che oggi come allora pensa alla vita che Giulio aveva davanti e che la brutalità assassina di quegli anni bui gli ha negato. Oggi come allora – conclude Frattura – siamo vicini a chi da 40 anni piange ogni giorno il giovanissimo agente della scorta del presidente Aldo Moro”.