Agenzia di viaggi e tour operator allo stremo, la Fanelli sollecita aiuti concreti da parte del Governo regionale

“C’è un settore produttivo, tra gli altri in sofferenza, che sta rischiando di scomparire, prima a causa della crisi economica, poi del lockdown e della mancanza di sostegno economico concreto. È quello delle agenzie di viaggio e dei tour operator, ormai allo stremo”. Così la capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Micaela Fanelli.
“Praticamente in stallo dal mese di marzo, le previsioni in prospettiva, – prosegue la consigliera regionale – alla luce del nuovo innalzamento dei contagi e del rischio di nuove strette sulla mobilità, potrebbero, realisticamente, assestare il colpo finale a queste imprese. Rispetto, ad esempio, al movimento delle merci e della produzione di beni, sempre garantiti, a differenza del trasporto delle persone, primo ad essere sospeso a tempo indeterminato.
L’ISTAT ha, infatti, certificato un calo di fatturato del comparto relativo alle Agenzie di Viaggio e Tour Operator (codice ATECO 79.11 e 79.12, genericamente 79.1X) nell’ordine di oltre il 90% e la situazione, anche alla luce della seconda ondata pandemica, volge al peggio anche per altri segmenti economici rilevanti, quali i ristoratori e il settore del wedding e delle altre cerimonie”.
“Poco ha inciso clickday, limitato – spiega la Fanelli – da un difetto di impostazione tecnologica, che ha penalizzato gli imprenditori con le connessioni telematiche più lente, incapace di marcare il confine fra chi aveva preso più ‘batoste’ e chi meno e che ha finito con allargare la forbice della disuguaglianza per molte imprese. 
Inoltre, la mancanza nel bando per il Turismo di fondi dedicati esclusivamente ad Agenzie di Viaggi e Tour Operator per le attività “sopra i 200.000€” era sbagliata, come ho più volte pubblicamente sottolineato anche con atti formali in Consiglio Regionale, essendo il lavoro di Agenzia di Viaggio, per la maggior parte dei casi, capace di sviluppare un fatturato maggiore, anche perché il conteggio avviene al lordo dei servizi (da cui si evince che anche un piccolo operatore raggiunge facilmente la soglia).
V’è di più. L’inclusione nel bando delle imprese facenti parte del settore ristorazione e agroalimentare (bar, ristoranti, torrefazioni), con importi di fatturato inferiori a 200.000€, ha generato un ampliamento dei beneficiari in tale riserva, tanto da snaturare la stessa finalità del bando. Non che tali imprese non dovessero venire aiutate, ma tale finanziamento non doveva essere inserito nella riserva “turismo”, facendovi rientrare attività estranee, che andavano sostenute con una diversa linea di finanziamenti pubblici.
Quello che contestano più di ogni altra cosa gli operatori – che da mesi scrivono alla Regione, inascoltati – è infatti il gioco burocratico che ha completamente vanificato la volontà di aiutare il comparto e alla fine il grosso delle imprese, davvero turistiche, sono rimaste fuori (“ammissibili e non finanziate”).
Sia loro, che io personalmente, ci siamo dunque rivolti all’Assessore al Turismo Cotugno, al quale abbiamo riportato le difficoltà e offerto soluzioni calibrate per dare a queste ditte un segno tangibile di aiuto e garantire loro più tranquillità rispetto alle prospettive nefaste dei mesi autunnali”.

“Serve sì un fondo perduto, come con il clickday, ma non – prosegue – basato su criteri di casualità come la velocità di arrivo delle domande, bensì di “danno reale” sofferto a causa della pandemia: ci vuole un aiuto dedicato specificamente per chi da oltre sei mesi non ha visto solo un calo del fatturato, ma un totale azzeramento dello stesso.

Sul piano nazionale le regioni hanno agito in questa direzione.  Le diverse forme di aiuto al turismo e in particolare alle agenzie di viaggi sono consultabili al seguente link ( https://www.lagenziadiviaggi.it/fondi-e-aiuti-al-turismo-la-mappa-regione-per-regione/ ). Nella maggior parte dei casi si è avuto un fondo perduto o una concessione di benefici specifici di altro tipo. Perché in Molise non si può fare altrettanto?
Siamo ancora in tempo. Le riprogrammazioni dei fondi europei, i nuovi stanziamenti e comunque le economie generali del sistema possono soccorrere e non far sbagliare di nuovo, lasciandoci a mani nude ad affrontare la nuova, attesa, tempesta.

La proposta più specificamente è quella di prevedere un contributo economico a fondo perduto in favore delle Agenzie di Viaggio e Tour Operator (a prescindere dalla forma giuridica), ed eventuali altri settori colpiti gravemente, articolato tenendo conto delle unità lavorative, come si può evincere dal libro matricola, estendendo la misura anche ai soci lavoratori e titolari, risultanti dal CCIAA e commisurato a tale numero.

Sul territorio ne risultano 45. Se l’aiuto ad unità lavorativa fosse di 5mila euro e gli addetti medi fra 2/4, l’importo risulterebbe inferiore a due milioni di euro (parliamo di una cifra variabile fra 450mila euro 1.800mila euro).

Se tutto questo fosse stato discusso con gli operatori, se fosse stato attivato il tavolo di concertazione che ripetutamente ho chiesto al Presidente Toma per confrontarsi con le imprese e i lavoratori, così come fatto in ogni regione, forse oggi ci troveremmo in una situazione ben diversa, ma quello che ora conta è non ripetere lo stesso errore nell’immediato futuro”.

“Dunque, – conclude la dem – attiviamo la concertazione con imprese e lavoratori, ascoltiamoli, agiamo in loro supporto anche in previsione delle misure che la Regione Molise vorrà candidare al finanziamento del recovery fund. Perché se così non sarà, l’intero settore collasserà. E questo va assolutamente scongiurato…ora, non quando sarà troppo tardi”.

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