L’ISTAT ha, infatti, certificato un calo di fatturato del comparto relativo alle Agenzie di Viaggio e Tour Operator (codice ATECO 79.11 e 79.12, genericamente 79.1X) nell’ordine di oltre il 90% e la situazione, anche alla luce della seconda ondata pandemica, volge al peggio anche per altri segmenti economici rilevanti, quali i ristoratori e il settore del wedding e delle altre cerimonie”.
Sia loro, che io personalmente, ci siamo dunque rivolti all’Assessore al Turismo Cotugno, al quale abbiamo riportato le difficoltà e offerto soluzioni calibrate per dare a queste ditte un segno tangibile di aiuto e garantire loro più tranquillità rispetto alle prospettive nefaste dei mesi autunnali”.
“Serve sì un fondo perduto, come con il clickday, ma non – prosegue – basato su criteri di casualità come la velocità di arrivo delle domande, bensì di “danno reale” sofferto a causa della pandemia: ci vuole un aiuto dedicato specificamente per chi da oltre sei mesi non ha visto solo un calo del fatturato, ma un totale azzeramento dello stesso.
Sul piano nazionale le regioni hanno agito in questa direzione. Le diverse forme di aiuto al turismo e in particolare alle agenzie di viaggi sono consultabili al seguente link ( https://www.lagenziadiviaggi.it/fondi-e-aiuti-al-turismo-la-mappa-regione-per-regione/ ). Nella maggior parte dei casi si è avuto un fondo perduto o una concessione di benefici specifici di altro tipo. Perché in Molise non si può fare altrettanto?
Siamo ancora in tempo. Le riprogrammazioni dei fondi europei, i nuovi stanziamenti e comunque le economie generali del sistema possono soccorrere e non far sbagliare di nuovo, lasciandoci a mani nude ad affrontare la nuova, attesa, tempesta.
La proposta più specificamente è quella di prevedere un contributo economico a fondo perduto in favore delle Agenzie di Viaggio e Tour Operator (a prescindere dalla forma giuridica), ed eventuali altri settori colpiti gravemente, articolato tenendo conto delle unità lavorative, come si può evincere dal libro matricola, estendendo la misura anche ai soci lavoratori e titolari, risultanti dal CCIAA e commisurato a tale numero.
Sul territorio ne risultano 45. Se l’aiuto ad unità lavorativa fosse di 5mila euro e gli addetti medi fra 2/4, l’importo risulterebbe inferiore a due milioni di euro (parliamo di una cifra variabile fra 450mila euro 1.800mila euro).
Se tutto questo fosse stato discusso con gli operatori, se fosse stato attivato il tavolo di concertazione che ripetutamente ho chiesto al Presidente Toma per confrontarsi con le imprese e i lavoratori, così come fatto in ogni regione, forse oggi ci troveremmo in una situazione ben diversa, ma quello che ora conta è non ripetere lo stesso errore nell’immediato futuro”.
“Dunque, – conclude la dem – attiviamo la concertazione con imprese e lavoratori, ascoltiamoli, agiamo in loro supporto anche in previsione delle misure che la Regione Molise vorrà candidare al finanziamento del recovery fund. Perché se così non sarà, l’intero settore collasserà. E questo va assolutamente scongiurato…ora, non quando sarà troppo tardi”.