Secondo Ciocca il mancato collaudo è il “tassello che impedisce il pieno utilizzo dell’infrastruttura, la cui rilevanza è sotto gli occhi di tutti e non solo perché il Basso Molise viene interessato periodicamente da crisi idriche che hanno ripercussioni sulla quotidianità di migliaia di persone, sulle attività lavorative, sull’economia, sui servizi”.
“Sembrerebbe che, – fa sapere ancora Ciocca – a causa del mancato collaudo e con lavori ormai completati per il 95% così come certificato dall’Anac, vadano persi circa 220 litri al secondo di acqua proveniente dalle sorgenti del Matese. Le procedure necessarie alla realizzazione della variante di Montenero non possono essere di certo l’ostacolo per tale collaudo che, di fatto, risolverebbe un gravoso problema che interessa migliaia di persone. Giova ricordare – dice l’esponente di Palazzo Moffa – che la tempistica nella realizzazione dell’infrastruttura era motivo di attribuzione di punteggio utile per l’aggiudicazione della relativa gara d’appalto e che sin dall’inizio (ai tempi della mia presenza nel Cda della Molise Acque) ho combattuto una battaglia di legalità tesa a chiarire i troppi lati oscuri della stessa tant’è che, a seguito di questa azione, – conclude – l’azienda speciale ha dovuto sborsare circa due milioni di euro di multa”.
Una seduta di Commissione necessaria per verificare gli ostacoli che non consentono l’utilizzo dell’acquedotto ormai quasi completato e per pianificare le azioni urgenti da mettere in campo per risolvere, una volta per tutte, questa vicenda che si trascina avanti da troppi anni.