Domenico Rotondi
Si è tenuta domenica sera, presso la Sala del Convento di San Francesco di Circello, la VII edizione del Concorso enogastronomico “L’Olio nuovo del mio paese”. Il premio, organizzato e promosso dall’associazione Cercellus, rappresenta oramai un appuntamento prezioso per le territorialità del Sannio appenninico.
Dopo i saluti introduttivi di Alfonso Tatavitto, nella veste di presidente del sodalizio cittadino, e Carlo Iacoviello, direttore del Laboratorio di analisi San Carlo, sono stati apprezzati gli interventi di Raffaele Pengue, presidente dell’associazione Pro Olio di San Lupo, e Giusy Iamarino, fiduciaria della condotta Slow Food Tammaro Fortore. Sostanzialmente, il confronto ha messo in luce i gravi problemi che attanagliano le realtà produttive delle Aree Interne, in quanto i piccoli agricoltori continuano a subire le logiche speculative dettate dalla grande distribuzione commerciale. Per di più, le politiche di sistema perseguite dagli organismi economici regionali rischiano di uniformare i processi produttivi sui diversi territori, in barba alla tipicità qualitativa espressa dalle produzioni olearie sannite. Tale logica è stata, puntualmente, denunciata nel corso del vivace confronto, anche alla luce di altre problematiche che continuano a penalizzare le terre fortorine e matesine.
I lavori sono stati chiusi da Angelo Lo Conte che, nella qualità di presidente regionale Slow Food, ha invitato tutti a reinterpretare consapevolmente il proprio ruolo, affinché possa essere scritto un nuovo capitolo dell’agricoltura sostenibile.