CLN CUS MOLISE – MANFREDONIA 1-6
CLN CUS MOLISE: Roman, Paschoal, Di Lisio, Triglia, Di Stefano, Verlengia, Barichello, Debetio, Melfi, Turek, Cornacchiione, Silvaroli. All. Sanginario.
MANFREDONIA: Lupinella, Scigliano, Raguso, Pesante, Boutabouzi, Gaku, Soloperto, Martinez, Cracco, Riondino, Sampaio, Murgo. All. Monsignori.
Arbitri: Crocifoglio e Ciccarelli di Napoli. Cronometrista: Romano di Nola.
Marcatori: Paschoal, Gaku pt; Martinez, Sampaio (3), Scigliano.
Note: ammonito Boutabouzi.
Il Cln Cus Molise viene battuto in casa dal Manfredonia e scavalcato in classifica dai sipontini. Dopo un buon primo tempo la squadra di Marco Sanginario cala alla distanza e i pugliesi ne approfittano.
Nel primo tempo la sblocca quasi subito Mauricio Paschoal che con una finta manda a vuoto un avversario e scarica sotto al sette il pallone dell’1-0. Dopo un diagonale al lato di Scigliano, è Gaku a pareggiare i conti con una conclusione che sbatte sulla traversa e poi si insacca. Su un tiro di Martinez servito da Boutabouzi e palla fuori si chiude il primo tempo.
Nella ripresa parte forte la squadra di Monsignori che colpisce un palo con Martinez. E’ il preludio al gol che arriva grazie allo stesso numero diciassette che corregge in porta una palla proveniente da fallo laterale. La squadra biancoceleste allunga ancora le distanze con un’azione avviata da Boutabouzi, rifinita da Raguso e completata in rete da Sampaio. Il Cln Cus Molise accusa il colpo e fa fatica a rialzarsi. I pugliesi spingono forte ed è ancora Sampaio a bucare la retroguardia di casa. A questo punto mister Sanginario opta per il portiere di movimento (Turek) e proprio lo slovacco colpisce il palo servito da Paschoal.
E’ un sussulto d’orgoglio per i padroni di casa che sono però costretti ad incassare la quinta e la sesta rete con Scigliano prima e Sampaio poi con quest’ultimo che al volo spedisce in fondo al sacco un pallone proveniente da fallo laterale. Finisce 6-1 per il Manfredonia con il Cln Cus Molise che deve resettare in fretta e proiettarsi alla trasferta di Castelfidardo.
Giuseppe Moffa