Rivalutazione cassa Covid, premio di reinserimento, accompagnamento alla pensione, autoimprenditorialità, riattivazione del macello: sono i cinque punti fermi che delineano lo scenario relativo alla questione Gam e, più in generale, alla filiera avicola, sui quali il Governo regionale si sta concentrando.
Li ha illustrati il presidente della Regione Molise, Donato Toma, alle parti sociali nel corso dell’incontro che ha avuto luogo, questo pomeriggio, presso la Sala Parlamentino di Palazzo Vitale. Presenti anche l’assessore regionale alle Politiche del lavoro, Michele Marone, e l’amministratore unico Gam, Giulio Berchicci.
«Proprio in queste ore – annuncia il presidente – ho interloquito con il Mise concordando un approfondimento, nei prossimi giorni, sull’eventuale utilizzo della cosiddetta cassa Covid, laddove tale operazione sia possibile».
«I tecnici della Regione Molise – spiega – sono al lavoro per rimodulare alcuni Bandi, che la Regione ha già messo in campo, in modo tale che possano rispondere anche alle esigenze dei lavoratori Gam».
«Per quanto riguarda la realizzazione del macello – prosegue – abbiamo avuto contatti con diversi player alternativi al Gruppo Amadori che, com’è noto, non ha ritenuto opportuno, per scelte aziendali, andare avanti con il contratto di sviluppo. Con un player, in particolare, c’è stato un approccio positivo che lascia ben sperare. Lo incontreremo la settimana prossima per valutare, più da vicino, le reali possibilità di un investimento qui in Molise».
«La Regione Molise – tiene a ribadire Toma – non può fare impresa, non è consentito dalle norme. Chi afferma il contrario, com’è avvenuto anche in questi ultimi giorni, lo fa strumentalizzando la situazione e creando false aspettative nei lavoratori. Noi rispondiamo con la concretezza degli impegni che assumiamo e che intendiamo portare a termine».
«Avevo detto – conclude – che i lavoratori non sarebbero stati lasciati soli. Lo riaffermo nella consapevolezza che si tratta di una vertenza difficile e complicata, ma mi sento di assicurare che non sarà lasciato nulla di intentato».