“Siamo quasi arrivati alla fine della fase 2 di una assai tormentata vicenda: il Coronavinus ha cambiato e cambierà la nostra esistenza. Abbiamo tutti necessità di riprendere una vita normale. Anche il quartiere San Giovanni – scrive in una nota l’Associazione di Quartiere – ha voglia di ricominciare, lasciandosi dietro episodi che hanno generato ulteriore sconcerto all’interno di una comunità avviata ad un ritorno alla normalità”.
“Come Associazione ‘Il Nostro quartiere San Giovanni’ – prosegue il comunicato – pensiamo di poter dare voce a questo sentimento. Ringraziamo ancora una volta medici ed infermieri che hanno sopportato un lavoro massacrante e si sono adoperati con fatica per far fronte all’emergenza. Salutiamo con affetto e riconoscenza i lavoratori dei supermercati che hanno vissuto con fermezza e dignità un momento così difficile. Tuttavia, la nuova fase non può partire se non abbiamo certezze, per questo riteniamo che debba esserci un monitoraggio più attento del territorio. Immediatamente sono necessari tamponi, test sierologici e mascherine per tutti, ed un rafforzamento della Guardia Medica, così come del presidio sanitario di via Toscana. È una esigenza concreta e pressante dei cittadini: essi chiedono di essere seguiti ed eventualmente curati nelle loro case, vicini ai loro affetti. È necessario agire più velocemente nei quartieri, anche con assistenza domiciliare integrata al fine di decongestionare gli ospedali”.
“Non siamo tutti nella stessa barca, sappiamo che il Coronavirus non colpisce tutti allo stesso modo – si legge nella nota – Si stima che la maggior parte dei contagiati sia a casa, sintomatici ed asintomatici, spesso in un contesto familiare in cui non solo è difficile qualsiasi forma di isolamento, ma dove qualche volta si acuiscono contrasti familiari e problematiche già preesistenti, come ad esempio quelle legati a fattori economici, la mancanza di lavoro e alla fragilità dei singoli. Accanto ad una adeguata assistenza sanitaria è quindi necessario anche un significativo e concreto sostegno da parte dei servizi sociali. Infine, in alcune regioni italiane ed in alcuni paesi del Molise è apparsa drammatica la condizione degli anziani: l’Associazione “Il Nostro quartiere San Giovanni” chiede che venga riconsiderato, al meglio, l’utilizzo della residenza per anziani sita in via Marche. Una struttura nuova costruita con una logica e con strumenti innovativi, pronta ad accogliere ospiti per una serena e sicura vecchiaia”.