“Nei giorni scorsi la Procura di Isernia ha annunciato l’avvio di accertamenti sul cluster della casa di riposo di Agnone e su altre simili situazioni verificatesi in alcune strutture sanitarie regionali. A tal proposito, auspico che le indagini contribuiscano a fare rapidamente chiarezza, ma ormai è sotto gli occhi di tutti che la gestione dell’emergenza Covid – 19 da parte della Regione Molise in queste settimane sia stata confusa, incerta, palesemente condizionata dagli interessi dei privati accreditati, gli stessi ai quali la Regione Molise negli ultimi anni ha sempre strizzato l’occhio, decretando la messa in ginocchio della sanità pubblica regionale”. A dichiararlo Rosa Alba Testamento, deputata del MoVimento 5 Stelle.
“L’inadeguatezza del Piano Sanitario predisposto dalla Regione per affrontare l’emergenza – continua la portavoce pentastellata – è stata più volte confermata anche dal personale medico e sanitario molisano: superficialità e non rispetto delle condizioni di sicurezza nel trattamento dei pazienti affetti da Covid-19, impossibilità di garantire terapia intensiva e trattamenti chirurgici agli altri pazienti che ne necessitano, interruzione di molti servizi sanitari prioritari per i cittadini, scelte organizzative tardive o addirittura pericolose per la salute pubblica. Ne è un esempio lo sconcertante ping pong sulla riapertura degli ospedali pubblici di Venafro e Larino, due strutture che, non essendo state attrezzate in tempo per la gestione del Covid, sarebbe stato più giusto utilizzare in ottica no-covid, sedi di ricovero per pazienti affetti da differenti patologie e provenienti da altri presidi. Questo avrebbe permesso di liberare posti letto nelle strutture pubbliche maggiormente attrezzate a garantire cure e assistenza specifiche alle persone contagiate da Covid. Per settimane non è stata adottata alcuna posizione in merito, né in ottica Covid né in ottica No-Covid, per poi decidere, a seguito del preoccupante aumento dei contagi nelle RSA di Agnone e Cercemaggiore, non solo di riaprire le due strutture ma di considerarle addirittura centri Covid nonostante siano prive di strumentazione, personale e servizi adeguati per fronteggiare la pandemia. Il Presidente Toma e i vertici dell’Azienda Sanitaria Regionale – prosegue – dovrebbero spiegare ai molisani molti dei comportamenti assunti in questo periodo di emergenza”.
“Sono proprio situazioni come quella molisana che rendono ancor più urgente una seria riflessione sul tema dell’organizzazione dei servizi sanitari da parte delle regioni, soprattutto in quelle realtà dove le rappresentanze politiche e i vertici delle Aziende Sanitarie regionali non riescono a perseguire il bene collettivo, subendo le condizioni imposte da taluni soggetti. In Senato il MoVimento Cinque Stelle ha già depositato un disegno di legge a prima firma di Paola Taverna per riattribuire allo stato la competenza in materia di salute e noi lo sosterremo convintamente nel suo percorso parlamentare. Da parte mia posso garantire che continuerò a lottare per la riapertura degli ospedali soppressi e la difesa della sanità pubblica molisana, consapevole che si tratta di una battaglia difficilissima, per la quale varrà sempre la pena spendersi”, conclude Testamento.