L’ACEM-ANCE MOLISE giudica insufficienti le recenti misure adottate dal Governo con il decreto “Cura Italia”, che non solo non tiene in conto il settore dell’edilizia come ci si aspettava, ma lascia ancora di più nel caos per la mancanza di certezze e di provvedimenti di immediato riscontro e applicazione.
In primo luogo, l’Associazione degli edili molisani reputa non adeguati i fondi stanziati per gli ammortizzatori sociali pari ad appena 1.347 milioni di euro, che consentiranno solo ad una parte dei lavoratori del settore di usufruirne, generando quasi una “corsa” disperata alle risorse disponibili.
Inoltre, la necessità di provvedimenti attuativi tipici dell’ordinamento italiano mal si concilia con la gravissima emergenza in atto che avrebbe richiesto invece misure assai più incisive ed immediatamente applicabili, basti pensare che anche solo per le casse integrazioni occorreranno istruzioni da parte dell’INPS e l’intervento delle Regioni e province autonome per quelle in deroga, nonché le consuete procedure osservate anche in tempi ordinari.
Mancano poi misure di sostegno per le aziende edili e lo stesso rinvio delle scadenze fiscali e contributive che solo per aziende con ricavi inferiori a 2 milioni è al 31 maggio, mentre per le altre ci teniamo a sottolineare tante in Molise è stato di soli 4 giorni, dal 16 al 20 marzo, è parso del tutto insignificante, determinando una situazione inconcepibile per tantissime imprese costrette ad effettuare i versamenti nonostante non vengano pagate dalla Pubblica Amministrazione ed ormai prive di liquidità
“Il settore è nel caos – dichiara il Presidente dell’ACEM-ANCE Molise, Danilo Martino – le misure che ci aspettavamo man mano che stiamo esaminando il decreto ci rendiamo conto che mancano. Speriamo in una forte semplificazione e sburocratizzazione con misure dirette in fase di conversione in legge e con provvedimenti specifici per il nostro settore anche per far fronte alla carenza di liquidità”.