“La pandemia che sta interessando il Paese si sta manifestando con crescenti numeri anche in Molise, ma purtroppo non vede le nostre istituzioni regionali ferme e determinate nell’intraprendere fattive iniziative di tutela nel territorio. Riccia, infatti, dopo le ultime vicende che hanno coinvolto la sezione locale del 118 è stata lasciata sola. Pur esprimendo la massima vicinanza all’amministrazione comunale e al sindaco Pietro Testa che sta facendo il possibile – scrive l’ex consigliere regionale Salvatore Ciocca – i cittadini si pongono alcune domande”.
“Presidente Donato Toma, assessori regionali, consiglieri regionali, ASREM e Protezione Civile – il quesito – perché a differenza delle altre Regioni in Molise non si interviene con i test dei tamponi alle persone che sono venute a contatto con i contagiati? Immediatamente per quelli che hanno avuto vicinanza con il medico, per i familiari della persona anziana ricoverata, per tutti quelli potenzialmente a rischio”.
“Perché il Molise non ha approntato autonomamente una procedura di screening costante e continua in questi casi? Lasciare la popolazione (ormai circoscritta nelle proprie abitazioni) in balia dei social che dicono e smentiscono notizie, con poche voci ufficiali e soprattutto senza iniziative concrete, sta diventando intollerabile e forviante”, prosegue Ciocca.
“Tutte le altre regioni stanno procedendo con test allargati in questi casi. Non è spiegabile perché il Molise no – conclude Salvatore Ciocca – Non vorrei che il diritto inalienabile previsto dalla nostra Costituzione per la tutela della salute possa essere invero nella nostra Regione causa, oltre che di mala sanità e sofferenze, anche di responsabilità penali che certamente non possono essere parate da storici commissariamenti o negligenze nei ruoli istituzionali dei singoli. Spero che a tal proposito si provveda subito e ancor più chi preposto agisca per verificare ogni operato, mancanza, omissione”.