“Penso che il miglior modo di celebrare la Festa dell’Europa sia svuotarla di retorica e riempirla di idee, progetti e proposte concrete. Per farlo, però, occorre abbandonare l’immobilismo ed accettare le nuove sfide di un mondo in rapida evoluzione. L’Europa ha un disperato bisogno di recuperare unità d’intenti e una più forte solidarietà tra Stati membri per governare i flussi migratori, combattere la disoccupazione, aumentare la competitività delle nostre imprese, completare il mercato unico e rafforzare gli strumenti per la lotta al terrorismo e alla criminalità in generale. Non dobbiamo nascondere la polvere sotto il tappeto poiché è solo guardando in faccia i nostri problemi che avremo la possibilità di risolverli. Solo un’Europa all’altezza delle aspettative dei nostri giovani sarà in grado di sconfiggere l’antieuropeismo che fa della demagogia la sua ragione di vita. Il voto francese e la vittoria di un convinto europeista come Emmanuel Macron ne sono la prova più evidente. Ma occorre fare di più: è necessario accorciare la distanza tra istituzioni e cittadini, ampliando il più possibile gli spazi di democrazia e di partecipazione attiva, evitando che la Ue venga percepita soltanto come un’entità astratta e lontana. Resto convinto che la Festa dell’Europa sia l’occasione giusta per riflettere sull’importanza del percorso storico compiuto dagli Stati europei. Da questo punto di vista, la dichiarazione Schumann pronunciata all’indomani della seconda guerra mondiale e di cui oggi celebriamo l’anniversario ben rappresenta la missione dell’Unione Europea: una testimonianza di grande coraggio politico e una lezione che a distanza di 67 anni mantiene intatta la sua forza visionaria”.
Questo il messaggio di Aldo Patriciello, europarlamentare molisano e membro del Gruppo Ppe al Parlamento Europeo, in occasione della ricorrenza della Dichiarazione Schumann del 9 maggio 1950, Festa dell’Europa.