Il Forum del Trasporto Pubblico Locale Molise, attraverso il suo Presidente Filippo Poleggi, con una missiva inoltrata al Sindaco di Campobasso, esorta il primo cittadino a non “chiudere il trasporto”, studiando percorsi alternativi e varianti, in occasione di grandi eventi pubblici.
“Egr. Sindaco di Campobasso,
stamattina si è svolta la marcia dei misteri, uno dei grandi eventi, con la partecipazione collettiva dei cittadini, che sono nostro orgoglio, che dimostrano che se vogliamo ci sappiamo fare.
Noi vogliamo però evidenziare un problema che riguarda l’obiettivo che anche Lei ha di recente enunciato creando in noi aspettativa: la realizzazione di una mobilità sostenibile, cosa che richiede chiarezza sul che fare e coerenza.
Oggi ci soffermiamo su un aspetto attuale, l’organizzazione del trasporto pubblico urbano. A breve Le faremo avere le nostre osservazioni, il nostro contributo puntuale sulla revisione e riorganizzazione di questo servizio fondamentale, prioritario per una mobilità sostenibile.
Riteniamo di essere in sintonia su questa affermazione ma è ora di uscire dalle affermazioni generiche e scendere nel concreto. Veda, Sig. Sindaco, è invalso da tempo nella città l’uso di sospendere o sopprimere il trasporto pubblico in occasione di grandi eventi pur problematici. Noi abbiamo sempre protestato per questi provvedimenti per il disagio che provocano agli utenti, che ci sono! E invece si fa come se non ci fossero, o fossero un entità trascurabile, tanto in qualche modo si arrangiano, oppure come accade per la maggior parte degli utenti attuali, anziani, che restino in casa.
Insistere con questa pratica asociale è anzitutto contro la libertà.
Non le sembri parola grossa; il diritto alla mobilità, sancito nella nostra costituzione “la più bella del mondo” , è il diritto alla libertà di movimento che è parte essenziale della dimensione di libertà del cittadino.
In passato si è provato in più occasioni, con più o meno successo, a non “chiudere il trasporto” studiando percorsi alternativi e varianti.
E’ una pratica che bisogna riprendere; garantire la possibilità di decidere se partecipare o non, anche questa è parte della nostra libertà.
Non ci può essere in concreto, per molti cittadini, l’alternativa “o vai all’adunata o resti a casa”.