“Finalmente, dopo due anni e mezzo di gestione commissariale, l’Azienda speciale Molise Acque ha un nuovo Presidente. Anche se ancora senza un CDA, ci si potrà immediatamente adoperare per risolvere questioni divenute ormai insostenibili. Dall’Ottobre 2016, come si ricorderà, la M.A. è stata guidata dall’Ing. Massimo Pillarella in veste di Commissario Straordinario e al quale va dato atto di aver lavorato in condizioni di difficoltà e di non essersi comunque tirato indietro dinanzi a diverse problematiche.” Così Marco Amicone, Segretario Generale della UILTemp Molise, categoria che si occupa dei lavoratori somministrati.
“Finalmente da sabato – aggiunge la RSA Antonio Caldarone – siamo dinanzi ad una figura che a tutti gli effetti potrà metter mano a tutte le problematiche che interessano i dipendenti esterni all’Azienda che da troppo tempo vivono in condizioni di disagio e lavorative insopportabili. Come UILTemp, chiederemo al neo Presidente Giuseppe Santone, a cui vanno i nostri auguri di buon lavoro, di essere ricevuti al più presto, così da potergli illustrare le nostre proposte e le nostre istanze al fine di risolvere i tanti problemi che coinvolgono gli ex lavoratori interinali, ormai giunti allo stremo e che, a distanza di anni, non sono più disposti a tollerare un utilizzo improprio della loro professionalità”.
“Ricordiamo, infatti – evidenzia la nota – che lo stato di difficoltà in cui versa l’azienda Molise Acque è noto a tutti ed è proprio questa situazione che si ripercuote maggiormente sulla nostra categoria. I lavoratori somministrati della Molise Acque, sono spesso considerati l’ultima, ultimissima ruota di un carro traballante che, in questo grande caos, non sembra avere neanche il diritto di chiedere quanto gli spetta. Osservando il personale in forze, però, al netto degli impiegati che si occupano della parte amministrativa, sul territorio al fianco dei 30 lavoratori effettivi ogni mese se ne aggiungono circa 35 somministrati, di cui molti prestano sevizio da più di 10 ANNI”.
“Periodicamente, poi – proseguono da via Crispi – vengono inspiegabilmente inserite nuove unità di personale somministrato, non tenendo conto di una selezione pubblica con tanto di graduatorie finali pubblicate nell’ottobre 2018. Di questo passo, invece che il 50% di personale di ruolo e 50% somministrato, si arriverà alla quasi totale scomparsa (a seguito dei pensionamenti) del personale interno! E’ poi utile ricordare che l’Azienda mensilmente conferma alcune unità, con criteri tutti interni e a noi ignoti. Situazione, questa, che genera tra il personale esterno una situazione confusionale e, purtroppo, spesso conflittuale. Siamo giunti a una guerra tra poveri, insomma.”
“Questa categoria – prosegue Amicone – è composta da Uomini che portano avanti famiglie con uno stipendio ogni 2 mesi. Lavoratori che di fronte ad una spesa imprevista tremano perché non sanno come affrontarla. Lavoratori a cui, vista la tremenda flessibilità contrattuale, le banche danno credito. Lavoratori che, inseguendo il miraggio di una stabilizzazione, continuano comunque a dare il massimo quotidianamente, nonostante ogni giorno che passa vedono scemare serenità e dignità.”
“Adesso – concludono i due sindacalisti – non ci sono più scusanti: il personale somministrato ha fino ad oggi compreso tutte le difficoltà, rispettando ruoli e figure. Da domani, però, chiederemo risposte vere e concrete a chi si trova nella posizione di potercele fornire”.