“La conferenza stampa del Presidente della Regione, Donato Toma, e dai vertici Asrem, inerente alla ripianificazione dell’offerta sanitaria in materia oculistica sull’intero territorio regionale, ha sancito la definitiva chiusura dell’ambulatori di oculistica ancora presente nell’ormai ex ospedale “Vietri” di Larino”. A scriverlo, in una nota, è l’opposizione del Comune di Larino.
“L’eccellenza larinese, riconosciuta a livello nazionale, è l’ultima a cadere sotto la scure delle scelte regionali in materia di sanità, che non stanno prendendo in considerazioni i reali bisogni del territorio ma mirano solo ad una pericolosissima razionalizzazione dell’offerta sanitaria, con inevitabili ricadute negative sulla salute dei cittadini”.
I consiglieri di opposizione del comune frentano chiamano in causa la Giunta comunale e in particolar modo il sindaco Puchetti, “reo di aver promesso, durante un consiglio straordinario di quest’ estate con all’ordine del giorno proprio il destino della sanità larinese, il rientro del florangiografo entro il 21 settembre 2018, dopo che era stato spostato all’ospedale di Termoli solo per far fronte alle emergenze del periodo estivo. Almeno così avevano rassicurato. Invece si è trattato di un vero e proprio bluff messo in atto dalla dirigenza sanitaria. E questo con grande rammarico da parte del popolo larinese che continua ad essere defraudato della propria dignità. I consiglieri di opposizione pertanto chiedono quali sono le volontà della maggioranza, visto che dal 21 settembre tutto tace, e quali azioni intende intraprendere per la difesa e il rilancio della sanità a Larino. Si chiede anche, la motivazione del silenzio del sindaco Puchetti in questo periodo d’attesa presagio della chiusura del reparto stesso. Silenzio che fa pensare. L’opposizione, dal canto suo, si era fatta portavoce di una proposta che era stata condivisa dalla stessa maggioranza, e che potrebbe essere un’ alternativa. Non è più il tempo di tacere e tantomeno di subire, ci vogliono azioni concrete e tangibili, una scossa al sistema che non tiene conto dei bisogni primari dei cittadini”.