I molisani di Roma dicono la loro sulla tornata elettorale nella regione d’origine. E lo fanno attraverso un documento di 50 pagine denominato “Piano d’intenti” frutto di un rilevante lavoro collettivo promosso dall’associazione “Forche Caudine” con il coinvolgimento di circa 400associati.
Il corposo dossier offre una dettagliata analisi sulla condizione attuale del Molise in molti settori, una vera e propria “fotografia” economica e sociale supportata dagli ultimi dati sui trend regionali. A fronte di ciò, vengono riportate idee e proposte operative a uso dei prossimi amministratori regionali, ma anche dettagliate richieste di trasparenza (ad esempio con la pubblicazione on-line di biografia, curriculum professionale e politico, finanziamenti ottenuti per la campagna elettorale) e di impegno futuro. Chi lo farà potrà godere della “luce verde” da parte dell’associazione.
C’è naturalmente grande attenzione anche dalla Capitale per le sorti del Molise, dove tante persone d’origine molisana conservano non solo affetti, ma anche beni materiali, ad iniziare da decine di migliaia di abitazioni e terreni. Inoltre non meno di cinquemila persone che vivono a Roma fanno parte delle liste elettorali molisane in quanto hanno conservato la residenza nei comuni d’origine.
Ma cosa contiene, nel dettaglio, il dossier redatto dai molisani di Roma?
La prima parte del documento si sofferma sui settori che stanno più a cuore ai molisani capitolini: il turismo, i rapporti tra il Molise e Roma, la formazione (capace di ampiare le competenze anche della classe politica locale) e il lavoro, naturalmente la viabilità e il real estate. Per ogni argomento si offre sia un’approfondita disanima dello status regionale, arricchita dei numeri più recenti, sia un quadro di proposte operative.
La seconda sezione del lavoro, denominata “Documenti utili”, riporta indicazioni sul brand molisano frutto delle consultazioni online operate negli ultimi anni tra gli associati. Emergono indicazioni operative soprattutto per la valorizzazione della regione, ad esempio nella scelta dei “simboli” ritenuti più idonei per rafforzare in modo univoco l’identità territoriale (la cultura sannita s’impone sul tratturo e sul tartufo, che invece vince tra le eccellenze enogastronomiche), nel folklore il campione sceglie i Misteri di Campobasso rispetto alla ‘Ndocciata di Agnone e ad altre numerose indicazioni, Sepino viene scelto come simbolo di testimonianza storica e infine il Monforte di Campobasso è preferito tra i castelli.
“Forche Caudine, come sempre, politicamente non si schiera, anche perché facendolo richierebbe di spaccare l’associazione e di macchiare la sua onorata ‘carriera’ trentennale”, evidenzia il segretario Gabriele Di Nucci.
“Tuttavia, proprio perché abbiamo a cuore le sorti della nostra regione, stiamo assicurando non solo un nostro contibuto di idee, qualificato perché frutto dei tanti professionisti molisani che fanno parte della nostra associazione, ma soprattutto un costante monitoraggio dall’esterno”, conclude Di Nucci.