“Oltre alla beffa i molisani si apprestano a pagare anche i danni”. Così interviene Luigi Mazzuto, coordinatore regionale per il Molise di Noi con Salvini, sulla questione del mancato election day il prossimo 4 marzo.
“È – prosegue – la classica ciliegina sulla torta che il governatore Frattura e la sua maggioranza si apprestano a servire agli sgoccioli di una legislatura a dir poco pietosa. L’ulteriore rinvio al Consiglio regionale di sabato per la modifica della norma che dal 10% abbassa all’8% lo sbarramento per le coalizioni/liste per entrare in consiglio regionale, è la riprova che si vogliono allungare i tempi che non consentono di indire i comizi per votare il 4 marzo”.
“In tempi normali – dice Mazzuto – la scadenza del mandato dell’attuale Consiglio è febbraio 2018 ma, evidentemente, i molisani non hanno fatto bene i conti con Frattura e compagnia che, detto fatto si allungano il mandato e percepiranno altre 69 mensilità (Governatore, 20 consiglieri e due assessori esterni per speriamo solo 3 mesi). Ci pare assai improbabile che possa esserci una tornata elettorale solo per il Molise ad Aprile. Noi con Salvini Molise-Lega Salvini Premier, non c’eravamo appassionati sulla legge elettorale causa del papocchio, (se non nella parte che doveva salvaguardare la provincia di Isernia in quanto a rappresentanza, norma disattesa ovviamente), perché ci interessava andare al voto il più presto possibile, per dare ai molisani la possibilità di “cacciare”, è proprio il caso di dire, Frattura e il PD dai palazzi della Regione”.
“Intanto la sanità, – osserva Mazzuto – le attività produttive, gli artigiani, la piccola e media impresa complessivamente possono aspettare, e magari la pattuglia intanto si assottiglierà sempre di più, i clandestini che continuano ad arrivare ma i consiglieri continueranno a percepire tutte le loro indennità oltre la scadenza dei 5 anni. E i molisani pagano. Noi con Salvini Molise – Lega Salvini Premier denuncia con forza questo ennesimo sopruso di Frattura e compagnia e, visto che non si vota a scadenza naturale, chiede all’intero Consiglio regionale di rinunciare nel frattempo alle indennità altrimenti non percepite. Vale per la maggioranza(?) e per le opposizioni 5 Stelle compresi. Sarebbe questo un atto di responsabilità, l’unico, – conlcude – di un’amministrazione di 5 anni disastrosa”.