La somma di ventimila euro, raccolta dall’Associazione San Michele, è un primo segno di interesse con la testimonianza di voler preservare i siti storici del territorio come luoghi di culto e di fede.
Una memoria storica, quella degli edifici di culto che si tramanda proprio attraverso la conservazione e la ristrutturazione dei beni. Vivere i luoghi di culto, poi, vuol dire testimoniare la fede e viverla. Del progetto di consolidamento e recupero della chiesa di san Michele realizzato dall’architetto Luigi Peccia, dopo i danni subiti dal terremoto del 29 dicembre 2013, la diocesi ne condivide pienamente la realizzazione e ne sostiene tutte le iniziative apprezzandone la disponibilità.
L’arcivescovo Bregantini appoggia pienamente il progetto e incoraggia la comunità ad “andare avanti interpellando l’istituzione Regione Molise affinché ci sia un considerevole appoggio. 20 mila euro sono un dono ma non una rilevante somma per realizzare un progetto più ampio. Occorre che adesso l’associazione e la comunità, di intesa con la realtà diocesana facciano pressioni presso la Regione per avere l’aiuto che possa permettere di intervenire sulle chiese. I danni infatti, sono ben più grandi per una cifra così modesta”.
E il vescovo soggiunge che “la diocesi infatti ha da tempo presentato alle istituzioni regionali le due rispettive richieste (chiesa san Michele e santa Maria del Parco) curandone l’impegno e la necessità, ma avendone purtroppo anche risposta negativa per mancanza di fondi per questo tipo di terremoto (29 dicembre 2013). Un sisma non riconosciuto e non concordato tra Stato e Regione, per cui è possibile intervenire solo attraverso altri fondi. La diocesi inoltre, non dispone di somme per realizzare tali ristrutturazione ed è ancora fortemente impegnata per il lavori delle chiese di Montagano e Castellino sul Biferno, in particolare che hanno subito lesioni in seguito al sisma del 2002. Si rende noto inoltre, che a Castellino la chiesa parrocchiale è ancora chiusa e le funzioni religiose si svolgono ancora nel conteiner grazie alla continuità e allo zelo del parroco don Pino Romano”.
Concludendo, il vescovo Bregantini è vicino da sempre a questa sollecitazione e la diocesi condivide la pesantezza della situazione. Perciò sollecita la progressività del cammino di ristrutturazione.