“L’importante è che la morte ci trovi vivi – scrivono Ioffredi, Presutti e Carnevale – Ci sarebbero altri aggettivi che ci piacerebbe aggiungere alla frase di Marcello Marchesi. Curiosi, prima di tutto. Positivi, propositivi. Concreti anche, e ancora appassionati, determinati e perché no, sorridenti, nonostante tutto e nonostante tutti. Claudio Niro si è fatto trovare così dalla signora morte, insegnando a noi tutti – con l’esempio – che i novant’anni suonati non sono un motivo per arrendersi, e non lo è nemmeno una malattia inesorabile. Grazie Claudio, l’impegno di chi è rimasto sarà rivolto alla tua biblioteca a Baranello. Così, ne siamo certi, continuerai a sorriderci”.