Grazie a quell’interrogazione – si legge in una nota di Sinistra Italiana – vennero accesi i riflettori sull’allarmante situazione del nostro territorio e per la prima volta una delegazione della Commissione Parlamentare Antimafia, guidata dal suo Presidente Rosy Bindi, è venuta a Campobasso per un vertice in materia di prevenzione e repressione del fenomeno mafioso.
Purtroppo – prosegue la nota – le richieste dei parlamentari di Sinistra Italiana non sono state accolte dal Governo che ha confermato, con una superficialità disarmante, la soppressione del Comando Regionale dei Carabinieri, il distaccamento della Polizia Stradale di Larino, i posti di polizia ferroviaria e di polizia postale, oltre a non valutare l’indebolimento derivante dalla soppressione del Corpo Forestale dello Stato per una Regione a bassa densità demografica e con un’ampia estensione in aree interne e montane utilizzabili per nascondere latitanti, per riciclare denaro sporco o più banalmente per interrare rifiuti o devastare con impianti di produzione energetica impattanti.
Gli ultimi episodi di Santa Croce di Magliano, Nuova Cliternia, Termoli e di diversi comuni della provincia di Isernia confermano la debolezza della risposta istituzionale, sociale e di pubblica sicurezza, con l’aggravante che non accenna a diminuire il numero dei boss mafiosi inviati in Molise a vario titolo tra pentiti, collaboratori di giustizia, arresti domiciliari o per altre pene detentive.
Manca la reazione dei cittadini, delle associazioni, delle forze sociali e delle istituzioni. Il Governo continua a nicchiare come ha fatto per 20 anni in provincia di Foggia dove ha chiuso inopportunamente il Tribunale di Lucera e dove solo dopo l’ultima carneficina mafiosa di San Marco in Lamis si è deciso di ripristinare parte degli organici carenti delle Forze di Polizia antecedenti gli eventi emergenziali degli ultimi anni.
Se il Molise non comprende la gravità del rischio a cui è esposto – conclude il comunicato di ‘Sinistra Italiana’ – sarà inghiottito dalla faida criminale foggiana e dagli affari di ‘Ndrangheta a Camorra.