Una discussione politica di spessore, che ha fissato le prime delle dieci future proposte del manifesto programmatico partecipato, che sarà “costruito” dal basso nel corso di tutte le Feste dell’Unità in programma in Molise, grazie ai contributi raccolti a Riccia, San Martino in Pensilis, Guglionesi e Montaquila. E con un metodo nuovo, “smart”, aperto a tutti, che viaggerà sulla piattaforma Istagram del Partito Democratico del Molise, inviando uno scatto al numero 3802030089.
“Costruiamo la nostra discussione politica ragionando prima sul cosa fare e poi sul come, senza mettere in contrapposizione veti ed individualismi – il messaggio del segretario regionale Micaela Fanelli nel dare inizio al primo dibattito – Come stabilito nell’assemblea del PD, con i rappresentati del territorio ci confronteremo senza nasconderci sulle questione aperte, con autocritica, ma anche con competenza e responsabilità, come deve essere all’interno del più grande partito di governo del centrosinistra italiano e molisano. La fotografia del Molise mette in evidenza sicuramente delle criticità, ma anche una sostanziale ripartenza. Certificata dall’ultimo rapporto Svimez in particolar modo sulla ripresa del Pil e dell’occupazione, in cui siamo medaglia d’oro del Mezzogiorno, soprattutto nel settore dell’agricoltura e dell’edilizia, senza dimenticare l’alleggerimento della pressione fiscale. Dati che ci fanno ben sperare, ma sui quali è necessario uno sforzo comune e coordinato a più livelli per agganciare la ripartenza complessiva della nostra Regione”.
Rimettere quindi al centro la discussione sui temi, partendo dall’analisi dei problemi e dei bisogni partecipati dalla base, per elaborare proposte concrete, condivise, che fissino l’azione futura del partito e della coalizione di governo in vista dei prossimi appuntamenti elettorali. Questa la base del primo dibattitto pubblico moderato dal giornalista Enzo Luongo, in uno scambio di battute veloci, mai ripetitive, grazie un confronto franco, senza peli sulla lingua, capace di elaborare proposte concrete e non slogan da campagna elettorale.
La necessità di costruire nuovi orizzonti in Europa, Italia, Molise, con la forza di un partito in grado di guidare il futuro, partendo dall’ascolto delle persone, il messaggio dell’assessore comunale di Campobasso, Pietro Maio. L’orgoglio di ospitare l’appuntamento politico più importante dell’estate, basato sul confronto e sul dialogo, quello del segretario del circolo Pd di Riccia, Gabriele Maglieri. La tenace azione di resilienza, le esperienze positive ed i casi di successo di un piccolo Comune, Castel del Giudice, raccontati dal sindaco Lino Gentile.
La necessità, per i Giovani Democratici rappresentati da Caterina Cerroni della Segreteria Nazionale GD, di avere all’interno del partito uomini capaci di dare l’esempio, che non siano solo capaci di sbattere la porta e la ferma volontà di avanzare proposte da inserire nel futuro programma elettorale.
I problemi delle aree interne, la semplificazione della governance dei fondi europei, i punti di forza ma anche quelli sui quali fare leva, nell’intervento di Mariantonietta Conti. La sfida di portare avanti la rinascita sociale e politica europea che parte dai territori, l’appello di Alfredo Marini Segretario GD di Termoli.
Il bisogno di parlare di Europa partendo dai problemi per arrivare ad offrire soluzioni concrete, il dibattito politico regionale avvitato su se stesso, l’opportunità di far sentire la voce del Molise nell’UE grazie al parere sulla globalizzazione che Micaela Fanelli presenterà ad ottobre a Bruxelles, l’analisi di Giovanni Di Stasi. L’amore per l’Italia, terra di libertà, gridato da Batchsamba Jallow; timori per il villaggio di San Giuliano di Puglia e le proposte di accoglienza basate sul modello Sprar avanzate dal sindaco di Santa Croce di Magliano Donato D’Ambrosio. Ed infine le conclusioni dell’europarlamentare PD Elena Gentile nell’affermare che «L’Italia deve riacquistare il suo ruolo da protagonista in Europa dopo anni di assoluta mancanza di proposte. Partendo da un’idea di Europa che, salvaguardando le identità dei territori, possa finalmente raggiungere uno sviluppo che abbatta le disuguaglianze. C’è da ricostruire un sentimento vero di un’Europa – ha sottolineato con forza l’Europarlamentare del Partito Democratico – che superi davvero i confini e riacquisti il suo ruolo in questa fase in cui si ripensa alla globalizzazione attorno alla sua scelta più importante: costruire nuovi diritti per la dignità delle persone. Quel pilastro che abbiamo portato come socialisti e democratici in Parlamento dovrebbe essere bussola della nuova globalizzazione che deve vedere l’Europa come avamposto di una nuova civiltà in un sistema libero di scambi, ma che tuteli diritti delle persone e la loro dignità. E il Pd – ha concluso Elena Gentile – è l’alfiere di questo nuovo corso, lo sta facendo in maniera autorevole».