“Siamo stati i primi a denunciare il fenomeno dell’accoglienza business fin dall’inizio del fenomeno, perché consapevoli di quali disagi avrebbe arrecato al territorio – afferma il responsabile locale di CPI, Agostino Di Giacomo – per tale ragione, non possiamo manifestare con chi si scopre contrario all’immigrazione fuori controllo solo dopo che il fenomeno ha assunto dimensioni incontrollabili, ed in vista delle prossime scadenze elettorali”.
“Dato che l’immigrazione incontrollata è da tempo fonte di disagi e preoccupazione per i molisani – prosegue il responsabile di CPI – se il centrodestra molisano, forte di una presenza istituzionale a tutti i livelli nei consessi amministrativi, si fosse mobilitato prima, forse ora non ci troveremmo in questa condizione. Ma ha scelto di non farlo, per distacco rispetto ai problemi concreti che la cittadinanza si trova a vivere, o per sudditanza nei confronti del politicamente corretto, che imponeva l’accoglienza e tutti i costi di ‘profughi’ che ora si rivelano non essere tali. Né è credibile la partecipazione a queste iniziative di figure come il responsabile molisano di MNS Carlo Perrella, che ha contribuito con il suo voto all’attivazione del centro di accoglienza Sprar nella sua Bojano”.
“Così come abbiamo preceduto il centrodestra nella denuncia del fenomeno migratorio – conclude Di Giacomo – vogliamo ora lanciare una proposta concreta per combattere l’invasione che il Molise sta vivendo: una mobilitazione di cittadini ed amministratori locali, come sta avvenendo ad Isernia su spinta di CasaPound, perché si formi un fronte che ponga degli ostacoli concreti di natura amministrativa all’apertura di nuovi centri di accoglienza sul nostro territorio”.