Queste 4 istituzioni scolastiche – si legge nella nota – non saranno più sede di dirigenza, saranno smembrate e aggregate ad altri istituti. Gli studenti e le loro famiglie non troveranno più nella vecchia sede il Dirigente Scolastico né il Direttore dei Servizi Amministrativi (i loro posti sono stati cancellati), né gli uffici operativi delle segreterie: non potranno, in altre parole, usufruire dei servizi amministrativi né interloquire con il Dirigente e saranno costretti a spostarsi in altre località per qualsiasi necessità.
Il personale docente e ATA di questi Istituti subirà delle contrazioni di organico, in un periodo difficile per tutti i lavoratori, e dovrà spostarsi da un plesso all’altro e dalla propria sede a quella centrale, certamente più distante, per appuntamenti, riunioni ed incontri.
Cosa gravissima, inoltre, è che l’organizzazione scolastica, e quindi il servizio al quale l’utenza avrebbe diritto, sono completamente diversi da quelli scelti al momento dell’iscrizione al prossimo anno scolastico. Mutare le aggregazioni tra scuole, spesso con frequenza annuale, è già causa di notevoli disagi per utenza e personale; mutarle ad iscrizioni avvenute è insostenibile e, a nostro avviso, illegittimo.
Una scelta assurda – scrivono Angelone e Aufiero – che è stata adottata unilateralmente dall’Ufficio Scolastico per il Molise senza il preventivo parere delle due province e della stessa Regione Molise.
Una scelta che non soltanto ignora i numeri previsti dalla legge, ma aumenta le difficoltà di una scuola, quella regionale, che ha già dovuto fare i conti con vari sottodimensionamenti e, soprattutto, con le continue aggregazioni e disaggregazioni che ne derivano, fonte di costante instabilità per l’utenza ed il personale tutto.
Ricordiamo che quello molisano è un territorio che, per le sue caratteristiche morfologiche, soffre più di altri delle aggregazioni a distanza di istituti superiori con vari indirizzi, di istituti comprensivi con una miriade di plessi distribuiti in comuni diversi, alcuni dei quali oltre tutto dati in reggenza, ossia senza un dirigente scolastico titolare.
Nella nostra regione più che altrove è fondamentale una programmazione seria in materia, che coinvolga tutti gli organi preposti con l’unico fine di applicare una normativa nazionale nella maniera più razionale e quindi più indolore per il territorio.
A meno che non si pensi che l’unico modo per gestire le peculiarità del territorio, sia quello di mantenere o creare ulteriori istituti omnicomprensivi, che per norma dovrebbero essere aboliti.
Se è vero che non si può giocare a rinviare la questione, vero è anche che è impensabile che l’amministrazione scolastica stessa ignori competenze e procedure dettate dalla normativa in materia.
Il Molise – conclude la nota – ha bisogno di riferimenti sul territorio, di scuole e di edifici di qualità, non di burocrati e di politici che non tengono in considerazione la specificità dei nostri collegamenti, le difficoltà di gestione di un sistema delicato come quello scolastico, e la conseguente crescente difficoltà per l’utenza di collaborare con la scuola nella crescita e nella formazione dei nostri studenti. Il tutto si traduce, come sempre, in un paradossale aumento di lavoro e diminuzione della qualità del servizio offerto.
ANIEF Molise non accetta che un atto illogico e privo di validità giuridica possa rischiare di produrre effetti reali nel più totale silenzio di tutti gli organi interessati: Regione, Province, Comuni e organizzazioni sindacali.
La Segreteria Regionale sta sin da ora valutando azioni volte a richiedere l’annullamento della dichiarazione di sottodimensionamento del Dirigente dell’USR per il Molise.