Riceviamo e pubblichiamo il messaggio dell’assessore regionale Michele Marone in occasione del 25 novembre, Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.
“Il 25 novembre dedicato alla Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne è per tutti un appuntamento simbolico fra i più importanti. Tale ricorrenza è stata istituita nel 17 dicembre 1999 dall’Assemblea generale della Nazioni Unite Nazioni Unite legando il giorno del 25 novembre al brutale assassinio di tre sorelle considerate rivoluzionarie accaduto nel 1960 nella Repubblica Dominicana di Trujillo. Tale giornata fu istituita proprio al fine di sensibilizzare l’umanità verso l’eliminazione della violenza contro le donne.
Tanto è stato fatto a cominciare dalla la Dichiarazione di Vienna del 1993 con cui, tra l’altro, si dichiarava che “La violenza di genere e tutte le forme di molestia e sfruttamento sessuale, incluse quelle derivanti da pregiudizi culturali e da traffici internazionali, sono incompatibili con la dignità e il valore della persona umana e devono essere eliminate.” Con la “Convenzione di Istanbul”, dell’ 11 maggio 2011 il Consiglio d’Europa costruisce le basi in favore della prevenzione della violenza, della protezione alle vittime e alla condanna dei colpevoli di tali violenze.
Il Parlamento italiano dalla XVII legislatura, in tale prospettiva, dopo aver ratificato tale Convenzione, ha modificato il codice penale e di procedura penale con l’inasprimento delle pene, ed adottando un Piano straordinario contro la violenza di genere, prevedendo stanziamenti per il supporto alle vittime, istituendo una Commissione d’inchiesta sul femminicidio.
Il contrasto alla violenza maschile contro le donne è una sfida continua ed importante, che necessita di forze ed azioni plurime per costruire una risposta con interventi di rete per contrastare in modo efficace un fenomeno che ha radici antiche e profonde.
La violenza può manifestarsi in qualsiasi contesto culturale e socio economico, non è caratterizzato solo da percosse, ferite, minacce o stupro. Questa concretizzarsi anche comportamenti nascosti tanto quanto in quelli più visibili. Le dinamiche della violenza sono molteplici e possono contemplare dall’essere controllate in modo soffocante dal partner, all’essere derise o insultate in pubblico, o all’essere escluse dalle decisioni riguardanti i propri figli. La violenza può lasciare i segni evidenti sulla pelle ma anche tracce profonde nella persona sia a livello di autostima che nell’animo.
La Regione Molise ha realizzato azioni a tutela delle vittime, dei loro figli e per la prevenzione del fenomeno. È stata costituita la Rete antiviolenza, sono operativi tre Centri antiviolenza, con sede a Campobasso, Termoli ed Isernia ed una Casa Rifugio in Campobasso. Saranno attivati anche quattro Sportelli di ascolto negli Ambiti territoriali ad oggi sprovvisti di servizi: Agnone, Venafro, Riccia/Bojano e Larino. Il lavoro che i servizi territoriali hanno svolto e continuano a portare avanti assicurano un’assistenza continua ed un supporto competente con riferimenti stabili e disponibili. Tale modalità garantisce un accompagnamento in tutto il percorso di affrancamento dalla violenza. Le donne prese in carico, attraverso la formulazione di un programma individualizzato, vengono accompagnate in un percorso di emancipazione l’assistenza legale, psicologica, sanitaria e la ricerca di un’indipendenza abitativa ed economica. Sono sostenute nella formazione professionale e lavorativa e, quando sono madri, nell’esercizio del ruolo genitoriale. Anche per i loro figli, in qualche caso vittime di violenza assistita, sono svolte azioni e interventi di aiuto e sostegno.
Il superamento della violenza sulle donne è una evoluzione complessa che richiede un impegno giornaliero affinchè tutti insieme potremmo essere garanti di pari diritti umani cosicchè la discriminazione contro le donne possa divenire un ricordo lontano”.