Pallacanestro, Gabriele Diotallevi responsabile del settore giovanile della Magnolia Campobasso

Qualche segnale, il grande libro del destino del basket, l’aveva dato già lo scorso 29 maggio in occasione della gara d’esordio alle fasi finali del tricolore under 17 femminile di Pordenone, kermesse poi trionfale per i #fiorellinidacciaio capaci di portarsi a casa lo scudetto. Poi, nei giorni scorsi, a non passare inosservata è stata la sua presenza nel gruppo degli istruttori saliti sino a Campitello Matese al Molise Basket Camp griffato Ennebici.

Che tra Gabriele Diotallevi ed il pianeta La Molisana Magnolia Campobasso ci fosse il giusto allineamento era, di fatto, un’intesa cui mancava solo la formalizzazione, avvenuta definitivamente nelle scorse ore. E così, per il coach capitolino, è arrivato l’insediamento a responsabile giovanile del club rossoblù.

CURRICULUM INGENTE Forte di una grande esperienza alle spalle, il nuovo tecnico del vivaio campobassano ha iniziato ad allenare nell’alveo del San Raffaele Roma, stando a diretto contatto con cestiste poi di punta nel panorama tricolore. In carriera, sia da primo allenatore che da assistente, ha ottenuto anche dei titoli giovanili e si è disimpegnato anche nei tornei di A, ottenendo il titolo di miglior allenatore al ‘Trofeo delle Regioni’ nella stagione 2010/11 e figurando, nel 2020, quale assistant coach dell’Italbasket rosa under 17.

Diotallevi arriva in Molise, dopo un quinquennio emiliano con tre stagioni alla Vico Basket e l’ultimo biennio vissutto alla Parma Basket Project.

SCHERZI DEL DESTINO Tornando a ritroso su quel confronto d’apertura della finali femminili under 17, Diotallevi prova anche a scherzarci su: «Sinceramente, avessi potuto, avrei scelto un altro tipo di avvio, perché di fronte avevamo una squadra davvero ben attrezzata, ma forse alla fine era un segno del destino. Con Magnolia, dopo i primi contatti, la trattativa è andata avanti speditamente e, al momento del dunque, è bastato davvero poco per formalizzare quella che è stata la mia scelta».

RISULTATI PRECEDENTI Il trainer capitolino arriva in una cantera che, nell’ultima stagione, ha raggiunto i quarti di finale nel torneo under 15 e lo scudetto nell’under 17.

«Campobasso nelle ultime stagioni ha una tradizione di tecnici abituati ad ottenere risultati e, da parte mia, cercherò di lavorare per una ulteriore crescita complessiva del movimento. Oltre ad aver affrontato l’under 17, ho anche avuto modo di vedere l’under 15 in Abruzzo alle finali nazionali e lì è emerso ulteriormente il buon lavoro fatto da Francesco Dragonetto. Da parte mia, l’intento è quello di riuscire a dare il massimo e di proseguire nel percorso di questo team che, dalla sua, ha atlete di grandissima prospettiva che già danno più di un segnale di essere delle vere realtà per questa disciplina».

RIFORMA NEL MEZZO In un basket alle prese così come le altre discipline con la riforma a tutto tondo del mondo sportivo, per Diotallevi la ricetta «al di là di qualsiasi dietrologia, è quella di fare ancora meglio coi vivai, cercando di alzare l’asticella e proiettandosi sempre nell’ottica del bicchiere mezzo pieno. Come? Conosco un solo modo: occorre aumentare la qualità della proposta per attrarre elementi. Senz’altro, come tutte le riforme radicali, ci sarà bisogno di un periodo di assestamento, ma occorrerà poi capire come si sostanzieranno le cose. In questa fase, a mio avviso, bisognerà concentrarsi sugli stimoli per fare bene e lavorare in un certo modo, amplificando l’aspetto organizzativo con un’attenzione a 360 gradi intorno alle atlete, considerando anche il piano fisico e quello medico».

TO DO LIST Da parte sua, il nuovo responsabile del vivaio rossoblù cercherà «innanzitutto di capire bene com’è il territorio e conoscere appieno l’ambiente, analizzando ulteriormente quanto fatto sinora e quello che c’è da fare per poter incrementare le potenzialità del vivaio. Con me porterò la mia esperienza nel femminile, che mi ha sempre portato a proiettarmi principalmente sui settori giovanili i cui frutti e le cui soddisfazioni non sono pertinenza dell’immediato, ma rappresentano il risultato di un investimento che deve essere necessariamente proiettato sul lungo periodo».

 

 

 

«Lo vedo e lo percepisco – prosegue – da alcune ragazze che ho allenato che ancora oggi ripropongo quei valori che, nel tempo, ho cercato di impartire loro. La mentalità, del resto, è figlia di una formazione a 360 gradi che ha l’obiettivo di rendere migliori le giocatrici anche e soprattutto come persone ed è un qualcosa che ho appreso con forza nel tempo. Nel concreto, poi, dal confronto con coach Mimmo Sabatelli farò un ulteriore punto della situazione di un vivaio che, a Campobasso, è strettamente legato alla prima squadra, che nel suo organico avrà diversi elementi impegnati in pianta stabile col gruppo».

STRETTA INTERCONESSIONE Ed è proprio in questa simbiosi che c’è stata una delle leve che hanno convinto Diotallevi a scegliere il club rossoblù.

«Il modello Campobasso è un modello davvero intrigante. Ho avuto anche altre proposte, ma la dimensione Magnolia mi ha sempre affascinato per quella che è anche l’attenzione del club al vivaio. Queste ragazze hanno la possibilità di far crescere ulteriormente le buone pratiche del club, forti anche di una prima squadra in A1 che può rappresentare il traguardo ideale per ognuna di loro. Nello specifico, poi, occorrerà verificare per ogni ragazza il percorso più idoneo, ma sapere che c’è questa sinergia virtuosa col club maggiore è utile e necessario, per me come le ragazze, per sapere cosa fare e come occorre muoversi».

GOOD LUCK, DRAGO Nel frattempo, da parte di tutto il club, arriva anche un forte e caloroso in bocca al lupo per il coach Francesco Dragonetto, compagno di viaggio nella scorsa stagione, per quella che sarà la sua nuova avventura professionale a Marigliano.

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