Pugilato letterario: Rossari e Ardemagni sul ring di ‘Ti racconto un libro’. Al centro della sfida il premio Strega 2014

GIOVANNI CRISTOFANO

L’originale scenografia e l’enfatica allegria dell’arbitro-presentatore, Eugenio Canton, hanno aperto in modo esemplare la serata dedicata dall’Uli, Unione Lettori Italiani, al Pugilato letterario. Dopo aver spiegato il regolamento dell’incontro, sei round da tre minuti e sei temi diversi, Canton ha suonato il campanello decretando l’inizio dello scontro.

Marco Rossari, nel ruolo di difensore del libro di Francesco Piccolo “Il desiderio di essere come tutti”, ha aperto il duello con una dichiarazione provocante: “Questo libro è scritto in italiano” . La breve sentenza ad effetto, sviluppata nei seguenti cinque round, ha racchiuso in sè la particolarità che Rossari ha colto nel libro vincitore del premio Strega, ovvero una ferrata critica all’elitarismo della sinistra italiana e alla vanagloria degli intellettuali, sprezzanti della moltitudine. Critica questa, inserita nella cornice narrativa di un racconto retrospettivo che vede l’alter ego dell’autore, il “signor Nessuno”, e gli ultimi decenni della storia politica italiana, come soggetti di una suggestiva autobiografia. La mancanza nell’opera di una vera e propria trama è stata interpretata da Rossari come una scelta anticonformista nei confronti della dimensione culturale odierna, dove le innumerevoli “storie” fungono da compensatrici del generale senso di noia e vacuità. “La retrospettività ha un suo scopo e una sua importanza”. E’ proprio contro questo encomio che Marco Ardemagni ha però mosso una rigorosa contestazione. Secondo l’avversario di Rossari e dunque dello stesso Piccolo, proprio la mancanza di trama e l’esagerazione nello sviluppo di insignificanti avvenimenti, sarebbe un palese sinonimo della banalità e della frivolezza del messaggio lanciato dal libro. Ardemagni conclude l’arringa finale con una calcolata e sottile ironia che fa divertire il pubblico campobassano.

All’auditorium dell’ex Gil gli applausi per entrambi i concorrenti non si sprecano, ma il risultato della votazione è univoco: la maggioranza di cartellini rossi a favore di Rossari è netta.

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