Un record vero e proprio di iscrizioni in rosa quello registrato lo scorso anno da Unioncamere Molise che evidenzia questo come il risultato migliore negli ultimi sei anni. Al pari delle iscrizioni, però, anche le cessazioni sono risultate in leggero aumento, passando dalle 605 del 2015 alle 628 del 2016.
Ma cosa fanno le donne molisane che decidono di mettersi in proprio? Nella maggior parte dei casi si occupano della cura e del benessere della persona o guidano aziende agricole. Dirigono ristoranti o alberghi o lavorano nel commercio. E si diffondono, andando a rappresentare oggi il 28,3% del totale delle imprese esistenti in Molise. Proprio la piccola regione, insieme a Basilicata (26,8%) e Abruzzo (25,8%) è quella in cui il tasso di femminilizzazione raggiunge livelli massimi, mentre Trentino Alto Adige (17,6%), Lombardia (18,5%) e Veneto (19,7%) quelle in cui l’incidenza delle imprese femminili sul totale è più bassa.
Oltre l’81% delle imprese femminili molisane si concentra, inoltre, in cinque settori produttivi (agricoltura, commercio, servizi di alloggio e ristorazione, altre attività di servizi e attività manifatturiere). Se mediamente il peso delle donne imprenditrici è pari a meno di un terzo del totale, in alcuni ambiti produttivi la loro incidenza è assai più consistente. È il caso delle altre attività di servizi per la persona, in cui le imprese femminili (circa 700) sono il 63,6% delle attività di questo settore. Le 97 imprese femminili della sanità rappresentano circa il 46% del totale è sono determinanti soprattutto nell’assistenza sociale non residenziale dove rappresentano circa il 61,7% del totale. Superiore alla media anche la presenza di imprese agricole guidate da donne, che rappresentano circa il 39% del totale delle imprese agricole.
Infine, se le 465 imprese femminili del settore manifatturiero rappresentano il 18,5% del totale, in alcuni segmenti la creatività femminile trova modo di esprimersi meglio. È il caso delle industrie tessili, ambito nel quale le imprese femminili sono il 41,5% del totale, così come tra le attività di confezione di articoli di abbigliamento dove rappresentano il 41,4% del totale.
Anche nel 2016, da un’analisi per forme giuridiche, si continua ad osservare un aumento delle forme imprenditoriali più complesse: le società di capitali presentano un saldo positivo pari a +122 unità. Bene anche le cooperative che chiudono l’anno con 5 imprese femminili in più. Le ditte individuali fanno registrare 545 iscrizioni e 562 cessazioni, per un saldo negativo pari a -17 imprese. Stesso andamento per le società di persone che presentano un saldo pari a -19 unità.
La tendenza verso l’aumento delle società di capitali evidenzia la consapevolezza, da parte delle imprenditrici molisane, che per affrontare il mercato occorrono strumenti giuridici robusti e capaci di limitare i danni connessi all’attività imprenditoriale. Tuttavia, se si analizza la distribuzione delle imprese, si osserva che in Molise la percentuale delle ditte individuali capitanate da donne (78,1%) risulta ancora elevata se paragonata sia alla media nazionale (64,0%) sia alla media delle regioni meridionali (69,7%); all’inverso le forme imprenditoriali più complesse mostrano, nonostante la dinamica di crescita positiva, ancora un divario significativo dal resto d’Italia.