L’Istituto Tecnico “G. Marconi” di Campobasso anche quest’anno ha rinnovato l’esperienza del progetto nazionale A Scuola di Opencoesione” con il team “I_Guardiani_del_Mare”, composto da studenti delle classi 4BBA e 4AEN, coordinati dalle prof.sse G. De Simone e M. Citro. Noi studenti del team abbiamo deciso di monitorare un progetto di ampio respiro e che si pone obiettivi ambiziosi nell’ambito della salvaguardia dell’ambiente marino dell’area mediterranea: SIRIMAP – Sistemi di Rilevamento dell’inquinamento marino da plastiche e successivo recupero e riciclo. Sirimap è basato sulla sinergia tra soggetti diversi – aziende, enti di ricerca, università – coordinati dal Distretto Aerospaziale della Campania (DAC), che hanno condiviso le loro competenze per intervenire nell’inquinamento costiero e marino del Mediterraneo dove recentemente sono stati individuati perfino dei plasticvortex (isole di plastica formatisi al largo per effetto delle correnti). Il progetto, iniziato il 4 dicembre del 2018, avrebbe dovuto durare 30 mesi ma ha subito un rallentamento a causa del Covid 19 e ha ottenuto una proroga di un anno, per cui si concluderà il 31 maggio 2022. Ogni soggetto coinvolto ha sviluppato delle azioni per il raggiungimento di un obiettivo complementare alla finalità di Sirimap, ovvero individuare le plastiche e le microplastiche presenti nel Mediterraneo con sistemi di rilevamento ad alta risoluzione, prelevare dei campioni di plastiche e di microplastiche nella fauna ittica mediterranea, caratterizzarli in situ e in laboratorio ed effettuare studi su di esse anche in merito all’eventuale rischio alimentare per l’uomo, visto che quelle specie ittiche sono comunemente presenti sulle nostre tavole. Ma Sirimap non si ferma qui: il progetto realizza anche l’obiettivo di recuperare le plastiche e riciclarle attraverso tecnologie innovative. Ciascuno dei soggetti coinvolti ha partecipato grazie a diverse fonti di finanziamento ma noi Guardiani abbiamo scelto di monitorare l’attività dell’Università del Molise che ha ottenuto un finanziamento di più di 200.000 euro e si sta occupando delle analisi di laboratorio sulle microplastiche rinvenute nella fauna ittica. (cfr. link)
Entrare nel mondo di Sirimap ha portato ad approfondire una problematica seria, dai risvolti drammatici, come quella dell’inquinamento marino e costiero che interessa tutti noi e mette a rischio una risorsa fondamentale come il mare. Con la collaborazione di Legambiente abbiamo compreso che l’Adriatico è tra le aree mediterranee più inquinate, che l’inquinamento è dovuto soprattutto alle attività ricreative e alla pesca e che solo di recente una legge (Salvamare) è in discussione in Senato per risolvere il problema dello smaltimento dei rifiuti della pesca. Oggi c’è molta sfiducia sulle possibilità di salvare l’ambiente dall’inquinamento e ci siamo chiesti cosa ne pensassero i cittadini, se fossero consapevoli della problematica dell’inquinamento marino, se la ritenessero risolvibile e soprattutto in chi avessero maggiore fiducia per l’impegno prestato nella salvaguardia ambientale: associazioni private, enti di ricerca, pubbliche amministrazioni. Nel questionario somministrato ad un campione di più di trecento cittadini è emersa una buona consapevolezza della gravità del problema dell’inquinamento marino e costiero e una fiducia concentrata soprattutto nelle associazioni come Legambiente. Sebbene tale fiducia sia certamente ben riposta, la nostra indagine tra i progetti di tutela ambientale presenti sul sito Opencoesione.gov (OpenCoesione – Home) ha mostrato che gli enti di ricerca, le Università e anche molte aziende conducono progetti di altissimo rilievo per risolvere i problemi dovuti all’inquinamento e soprattutto per ridurlo. (cfr. infografica). Un esempio di ciò è proprio Sirimap. Riflettendo sugli esiti del questionario e discutendone con gli esperti di Legambiente e con i responsabili di Sirimap possiamo ipotizzare che le associazioni puntino maggiormente sulla diffusione dei risultati delle loro azioni mentre spesso i progetti di enti di ricerca e aziende hanno maggiori vincoli di riservatezza e comunque diffondono i risultati attraverso pubblicazioni scientifiche non sempre facilmente fruibili per il cittadino comune.
Per questo il nostro contributo ci sembra utile: proviamo, attraverso #ASOC2122 e l’esperienza di monitoraggio civico, a lanciare un messaggio di speranza su quanto si stia facendo per l’ambiente presentando in modo semplice e diretto attività di innovazione tecnologica e ricerca e mostrando quanto impegno stia emergendo da parte di soggetti molto diversi tra loro ma uniti da uno scopo condiviso: salvare il mare e le spiagge dall’inquinamento!
Per seguire il lavoro del team: https://www.ascuoladiopencoesione.it/it/team-lezioni-e-report
Il team ringrazia per il supporto Istat Molise, Roberto Colella giornalista “Amico di Asoc” Legambiente Molise, Unimol, il DAC ed EUROPE DIRECT MOLISE.
Redazionale nell’ambito del Piano di azione 2022 di Europe Direct Molise. Convenzione di partenariato n. 7 2021/2025-Convenzione annuale n. 7/2022. La Commissione europea non è responsabile del contenuto dell’articolo.