“Lettera agli studenti sulla politica”, presentato il libro di Rossella Gianfagna e Antonella Presutti. Gli esempi, il divenire storico e la coscienza individuale in un testo per ragazzi, che gli adulti dovrebbero leggere

Le autrici Gianfagna e Presutti. Al centro la giornalista Pina Petta

I volti diversi e poliedrici del mondo della politica trovano spazio in un’appassionata ‘Lettera agli studenti sulla  politica’.  E sono proprio  i destinatari della ‘missiva’, con un video, ad aprire la presentazione del testo scritto a due mani dalla docente, nonché presidente della Fondazione Molise Cultura, Antonella Presutti, e dalla dirigente scolastica Rossella Gianfagna.

Nelle immagini, proiettate nei primi minuti dell’incontro tenutosi in una gremita sala della Costituzione, i ragazzi hanno manifestato la curiosità di analizzare la politica, difendere la democrazia, crescere ed essere onesti, perché la politica non deve essere intesa come una cosa brutta. Lo ha sottolineato nel corso del suo intervento la professoressa Adele Fraracci che, rivolgendosi ai numerosi rappresentanti delle istituzioni locali ha detto: “difendere la Repubblica è una questione morale, siate di aiuto a traghettare la scuola verso il futuro e a collaborare coi giovani, nella laicità dello Stato che occorre ribadire”. 

Lo ha ribadito la Gianfagna.  “L’antipolitica  – ha detto la dirigente scolastica – non fa bene a nessuno e i giovani hanno la necessità di guardare al passato e al presente per capire il futuro. I ragazzi – ha continuato – meritavano questa lettera, in cui in fondo chiediamo loro di non allontanarsi dalla politica, perché essa entra ogni giorno nelle loro vite, perciò è necessario conoscerla e fermarsi a riflettere su ciò che accade. È necessario capire che i politici sono dei ‘delegati’ dei cittadini, ma la politica la fa ognuno di noi”.

“Il libro ha un obiettivo positivo, ha spiegato infatti la Presutti – una profonda speranza nel futuro, che deve essere inteso come un ponte da costruire riscoprendo la parola ‘progettare’; il che significa avere un’idea precisa di dove si sta andando. Significa mettere da parte la pigrizia mentale e tutto quello che passa nelle frasi fatte, nei salotti confusionali dei talk show che arrivano con immediatezza fondandosi sul nulla. Credo, invece, – ha affermato – che la politica debba tornare a impossessarsi della volontà di costruire la società attraverso la cultura e un nuovo modo di stare nel mondo. È una sfida necessaria e per farlo bisogna recuperare un pensiero divergente. Esempi come Moro o Berlinguer avevano la capacità di proiettarsi verso il futuro, ma questa capacità può nascere soltanto dal senso di apparenza a una comunità”.

Fare politica è infatti qualcosa di complesso e il libro lo spiega bene. “Si tratta – ha detto la Presutti di impegnarsi con orgoglio ed onestà nella battaglia per rendere migliore il mondo in cui viviamo: scuola, diritto allo studio, sanità.  Non è facile perché è indispensabile affiancare all’impegno la sintesi, quella che un tempo era in capo ai partiti, ma in assenza non rinunciamo per pigrizia all’analisi”.

“C’è bisogno di onesta e coraggio?”, ha chiesto allora la giornalista Pina Petta che ha moderato l’incontro. È sicuramente un “sì” convinto quello di entrambe le autrici, le quali  continuano a credere soprattutto nell’istituzione scuola e negli studenti che, per l’occasione, hanno affollato la sala “anche se questo incontro non riconosce crediti formativi”, ha scherzato la Gianfagna.

E proprio onestà e coraggio rappresentano il filo conduttore del libro che continuerà a essere presentato in tutta Italia e a rappresentare un monito per i giovani. In fondo lo stesso del messaggio di Sandro Pertini nel discorso di fine anno del 31 dicembre 1983.“Oggi – disse l’allora Presidente della Repubblica – la nuova resistenza in cosa consiste? Difendere le posizioni che abbiamo conquistato, difendere la Repubblica e la democrazia. Oggi ci vogliono due qualità: l’onestà e il coraggio. L’appello che io faccio ai giovani è questo: crescere ed essere onesti prima di tutto”.

 fab.abb

 

 

Exit mobile version