Il Ferragosto nasce nell’antica Roma, il termine latino Feriae Augusti (riposo di Augusto) si riferisce all’imperatore che, nel 18 avanti Cristo, decise di istituire in tutto l’impero un “suo” giorno in aggiunta alle antichissime festività del mese di agosto. Le festività erano ad esempio i Vinalia rustica e i Consualia che celebravano la gloriosa fine dei faticosi lavori agricoli. Oggi, in tutto il mondo cristiano, il 15 agosto si festeggia l’Assunta, ovvero l’assunzione al cielo di Maria Santissima Madre di Dio. Nel 4° secolo dopo Cristo, in Oriente venne dedicata la prima chiesa alla “Dormizione di Maria”, come la chiamano gli Ortodossi: come se la Madre di Dio si fosse addormentata in terra per risvegliarsi in Cielo! È più che giusto, dicono alcuni, che una creatura Immacolata, che ha dato carne e sangue all’uomo-Dio, e ne ha seguito in pieno la sorte nel dolore, gli sia totalmente accanto nella gloria del Paradiso. Ma a noi che interessa, dicono altri? E qui viene il bello.
La festa dell’Assunta: una creatura speciale ma umana come noi
L’Assunzione di Maria è importante per noi perché è un’anticipazione della resurrezione della carne, che per tutti gli altri uomini avverrà soltanto alla fine dei tempi, con il Giudizio universale. La Madre di Dio, che era stata risparmiata dalla corruzione del peccato originale, fu risparmiata dalla corruzione del suo corpo immacolato. Per questo venne assunta in cielo. Ce lo spiega uno dei grandi padri della Chiesa, Germano di Costantinopoli che, in una delle sue omelie, si rivolge direttamente a Maria: «Tu sei bella e il tuo corpo verginale è tutto santo, tutto casto, tutto abitazione di Dio: perciò è anche estraneo al dissolvimento in polvere.»
Finché è Gesù Cristo che risorge e sta alla destra del Padre, bella forza, Lui é Dio! Invece Lei, Maria, è una creatura speciale sì, ma semplicemente umana come noi! E questo qualcosa vorrà pur dire: anche per il mio povero corpo, non solo per l’anima immortale, potrebbe essere possibile un magnifico destino! Saranno pure inevitabili morte e corruzione, ma non sarebbe bello che poi, un giorno, venisse Uno a ricordarmi tutte le cose cui mi sono dedicata anima e corpo e mi consentisse di riviverle in pieno, se sono belle, centuplicate dalla gioia del ricordo.
Il ricordo rende perenne ciò che è accaduto
Un grande scrittore francese, in un modo laico tutto suo, espresse questa felice scoperta: ‘Il nostro passato fa eternamente parte della nostra vita anche futura attraverso il potere della memoria’, lui diceva, che impregna indelebilmente pensiero e sensi insieme, anche a nostra insaputa. “Quando riaffiora il ricordo, rende perenne e prezioso ciò che ci è accaduto nel corso della vita e lo mantiene sempre a nostra disposizione, non per essere rimpianto ma invece per essere rivissuto e nuovamente goduto”, spiegava un grande lettore di Marcel Proust, Giuseppe Azzaro.
Per chi ha fede, il luogo bellissimo dove realmente può rivivere ogni momento di vera felicità non è solo nel nostro re-cordare ma è nel cuore di Dio, nella memoria di Dio, che come Padre ha gioito insieme a noi al compiersi di tutte le gioie che abbiamo vissuto secondo la natura che ci ha dato, divinamente umana. L’Immacolata meritò di essere assunta subito in Cielo, anima e corpo, ma pure noi qualche speranza per il futuro ce l’abbiamo.