Le istallazioni del giovane architetto campobassano, Marco Rateni, approdano o, meglio, tornano in Abruzzo. Lo fanno sulla spiaggia di Punta Penna, fino al prossimo 3 agosto, in occasione dell’evento artistico, giunto alla sua decima edizione e denominato ‘Art in the Dunes’.
Il giovane del capoluogo molisano prenderà parte, infatti, alla manifestazione esponendo la sua opera il ‘Canto dei Capodogli’.
Non è la prima volta che il 29enne campobassano fa parlare di sé e del suo modo originale di unire architettura, arte, musica, riciclo ed ecologia.
Lo fece nel 2017 adottando un’aiuola nei pressi dello stadio Romagnoli e, successivamente, con la realizzazione di uno dei suoi giardini artistici ispirati ad alcuni brani musicali, nel corso di ‘Orticolario’, la manifestazione di giardinaggio evoluto di Cernobbio (Como).
Suo, inoltre, anche il progetto dello spazio verde commemorativo inaugurato lo scorso anno a Frosinone.
Sempre in movimento e sempre alla ricerca di nuove esperienze e nuovi progetti Rateni, anche questa volta, torna a far parlare di sé oltre i confini regionali.
L’opera che porterà la sua firma, questa volta, avrà una struttura costituita da assi di legno neri, uniti a formare un prisma, con l’obiettivo di raffigurare una pinna macchiata che emerge dalla sabbia, circondata da sagome di pesci a rischio estinzione per mano dell’attività distruttiva dell’uomo.
L’opera dell’artista molisano lascerà poi anche spazio alla tecnologia grazie all’inserimento di ‘Qr code’ che rimanderanno a delle canzoni collegate al tema dell’iniziativa, in modo da coinvolgere maggiormente i visitatori. Sette i brani scelti da Rateni: ‘Deep Water Horizon’ degli Epica, ‘Cuyahoga’ dei Rem, ‘Whale Song’ dei Pearl Jam, ‘Sea Of fate’ dei Rhapsody Of Fire, ‘Critical Mass’ dei Nuclear Assault, ‘Balena, permette questo walzer’ di Ugo Calise ed infine ‘What I’ve done’ dei Linkin Park.
Si tratta di note musicale in linea con l’iniziativa della manifestazione che per il 2019 è titolata ‘Ketos’ (balena in greco ndr) ed è in memoria dei sette capodogli spiaggiati nel 2014.
Per l’occasione a Punta Penna non ci saranno solo installazioni esterne di artisti provenienti da tutta Italia, ma anche concerti dal vivo, presentazioni di libri, performance e in occasione del decennale sarà ospitata anche l’ottava edizione del Premio Biennale di Land art.
Il riscaldamento globale sta, infatti, portando drasticamente alla riduzione della quantità di ossigeno in mare, causando la futura scomparsa di molte specie.
L’intento, dunque, sarà quello fare cultura con un occhio di riguardo all’ambiente, celebrando la magica alchimia che si crea tra creazioni umane e natura.
Pierpaolo Gabrieli