FABIANA ABBAZIA
“Una storia sorridente e rassicurante che ci riporta ai mitici anni sessanta”. È così che la scrittrice Sveva Casati Modignani ha definito l’ultimo libro di Simonetta Tassinari ‘La casa di tutte le guerre’, edito da Corbacci e presentato, venerdì 23 gennaio, nell’aula magna del Liceo scientifico ‘Romita’ di Campobasso, la scuola in cui la Tassinari insegna. Al fianco dell’autrice, oltre al dirigente scolastico dell’Istituto, Anna Gloria Carlini, l’amica e collega Adele Fraracci e la giornalista Ida Santilli. Tutte donne presenti solo una settimana fa nella Capitale, presso la sede dell’Ambasciata del Messico in Italia per l’incontro su un romanzo storico, ‘Mexica – La bambina serpente’, sempre della Tassinari.
Uno stile narrativo quello della docente del capoluogo in cui permane un qualcosa di cinematografico, grazie al quale il lettore riesce ad essere quasi presente in tutte le vicende raccontate.
‘La casa di tutte le guerre’, volume fresco di stampa, uscito lo scorso 15 gennaio, conduce chi si imbatte nell’opera a Rocca San Casciano, borgo sull’appennino della Romagna Toscana. Il lettore entra così a far parte della storia grazie alla voce di Silvia, una bambina di 10 anni che in quel piccolo paese, come ogni anno, trascorre le vacanze estive insieme alla nonna. Una donna bellissima ed elegante che la piccola guarda con ammirazione, anche se per tutti i compaesani è soltanto la ‘signora’ un po’ altera, temuta da tutti. Sposata con un notabile del posto conosciuto in Inghilterra, vive nella casa più bella del borgo che in qualche modo la protegge dal resto del mondo. Una villa uscita illesa dalle due Guerre mondiali, che metaforicamente ha combattuto la sua importante battaglia per un amore, finito tragicamente, come rivela nel corso dell’incontro la stessa Tassinari.
Sullo sfondo di una vicenda che narra degli affetti familiari e su come essi possano cambiare con il passare del tempo, c’è l’Italia degli anni 60’, con i suoi colori, le sue musiche, la moda e le vicende politiche. In primo piano, nelle pagine dell’opera, oltre a una profonda riflessione sul rapporto tra generazioni, anche l’amicizia che la piccola Silvia stinge con Lisa, la figlia del balordo del paese, selvaggia e maleducata. Un’amicizia tra due opposti fortemente ostacolata che, però, riuscirà a risolvere antichi rancori.
Quella raccontata ne ‘La casa di tutte le guerre’ è una storia realmente accaduta e legata all’infanzia della scrittrice. Una storia che la Tassinari ha conosciuto grazie al racconto di sua nonna, alla quale ha voluto dedicare il libro. Una vicenda “sorridente e rassicurante” che l’autrice da tempo voleva narrare e che è finalmente stata messa nero su bianco per essere donata al vasto pubblico.