Due ore intense quelle trascorse all’Istituto Agrario di Campobasso per alcuni ragazzi del ‘Leopoldo Pilla’ e per la delegazione di studenti e docenti provenienti da cinque paesi europei che questa mattina, giovedì 15 marzo, hanno preso parte al seminario che ha fatto il punto sull’energia geotermica, condotto da Monia Procesi e Nunzia Voltattorni, ricercatrici dell’INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia).
L’incontro rientra nell’ampio percorso svolto all’interno del progetto Erasmus Plus, il programma dell’Unione Europea per l’Istruzione, la Formazione, la Gioventù e lo Sport, grazie al quale la scuola di via Veneto, , tra i protagonisti del progetto internazionale ‘Una chiamata per le Scuole – Riduciamo i consumi per proteggere la terra’ (A Call from Schools For The Less Destruction Let’s Reduce the Consumption), ha potuto ospitare per una settimana la delegazione di studenti e docenti di Turchia, Grecia, Spagna, Lituania e Romania.
A dirsi particolarmente soddisfatte dell’iniziativa sono state proprio le due ricercatrici INGV. “Sono davvero entusiasta di questo progetto”, sono state infatti le parole della Voltattorni.
“Credo – ha continuato – che bisogni educare le giovani menti, perché da loro parte il nostro futuro. Progetti simili che rendono i ragazzi consapevoli del fatto che esistano energie alternative sono per loro uno stimolo a fare di più e meglio della generazione che li ha preceduti. Per quanto riguarda le tematiche ambientali – ha poi specificato la Voltattorni – c’è ancora molto da fare, ma al di là di questioni politiche o economiche, la vera sfida è educare la popolazione alle energie alternative che, a differenza di quanto si possa pensare, non sono affatto recenti”.
La ricercatrice INGV ha, inoltre, voluto ricordare come l’Italia sia tra i primi paesi al mondo ad aver esplorato l’energia geotermica. “Basti pensare – ha detto – a come Larderello (una frazione della provincia di Pisa dove si produce il 10% dell’energia geotermica mondiale), viene preso ad esempio nel resto del mondo. In Italia abbiamo enormi potenzialità e abbiamo anche le conoscenze, dobbiamo – ha concluso la ricercatrice – solo attuarle, partendo proprio dall’educazione”.
All’interessante seminario ha fatto seguito un percorso laboratoriale condotto dagli allievi e dai docenti dell’Istituto di viale Manzoni. Per la delegazione estera un vero e proprio ‘viaggio’ tra le cose più buone della nostra terra: dai prodotti caseari all’olio, fino ad arrivare a scoprire come le nuove tecnologie possano accorciare la distanza tra l’uomo e la natura. Gli studenti del Pilla hanno, infatti, anche avuto modo di illustrare ai loro colleghi l’innovativa App da loro elaborata che, grazie all’utilizzo di un QRcode permette di avere direttamente sul proprio smartphone tutte le caratteristiche delle varie specie di alberi.
Ma gli studenti di Turchia, Grecia, Spagna, Lituania e Romania sono stati protagonisti anche di una particolare piantumazione avvenuta nell’ampia zona verde della scuola. A essere messi a dimora sono stati alcuni alberi di Melograno. Considerato tra i più antichi alberi da frutto, il simbolismo del melograno ritorna puntuale nelle diverse culture, tra cui quella turca. Si è trattato, infatti, proprio di un’iniziativa realizzata in onore dei partner capofila del progetto, capace però di radunare tutti attorno all’antichità di una pianta che, rientra in fondo nella storia di ogni singolo Paese. Insomma, un vero e proprio fil rouge che ha unito popoli lontani che, nella condivisione di un simile progetto e grazie allo scambio di buone pratiche, sono stati anche in grado di riscoprire la bellezza di essere in fondo più vicini di quanto possa sembrare.