Il film, andato in onda su Rai 1, ha preso il via con un Nino o, meglio Saturnino, di soli 18 anni che combatte con la tubercolosi, malattia che dopo tre anni riuscirà a sconfiggere. Successivamente gli anni della speranza e dei sogni riversati nella recitazione, nonostante gli studi in giurisprudenza che gli vengono imposti dalla famiglia. E poi ancora, il viaggio di Manfredi tra sacrifici, provini e avanspettacolo, ma anche l’incontro con Erminia che gli cambierà per sempre la vita, così come quella telefonata con cui riceve la notizia della sua partecipazione a ‘Canzonissima’.
“Un omaggio sincero”, ha definito il film Germano che, sulle pagine di Vanity Fair ha spiegato come, in questo film, l’approccio alla vita di Manfredi sia stato volutamente inteso come quello di “un marziano che si ritrova a voler fare l’attore sotto le bombe e contro il volere della famiglia”.
Intanto dal Molise e soprattutto dal suo paese arriva la standing ovation per l’attore originario di Duronia.
“È motivo di grande soddisfazione per tutta la comunità molisana di Roma, – fanno sapere infatti dalla Onlus Giuseppe Tedeschi – l’interpretazione dell’artista, Elio Germano, nel ruolo di uno dei più bravi ed indimenticabili attori italiani, in un film scritto e diretto da Luca Manfredi, che ha curato nei minimi dettagli la ricostruzione del percorso umano e professionale del padre. Come associazione sociale e culturale che custodisce e valorizza i rapporti con le innumerevoli comunità, federazioni e/o singole personalità del Molise sparse per il Mondo, intendiamo condividere con Elio e con tutti gli oriundi della nostra Terra, un momento straordinario della sua carriera augurandogli ulteriori e meritate affermazioni artistiche ad ogni livello, sorprendendoci ancora come ha saputo fare vestendo i panni di Giacomo Leopardi, San Francesco d’Assisi, San Pio da Pietrelcina e di altre rilevantissime figure del nostro paese”.
Un messaggio di stima e ammirazione condiviso da un’intera regione che può vantare un artista di calibro internazionale.