ANDREA VERTOLO
Con la conferenza stampa di ieri, lunedì 22 giugno, all’ex Gil in via Milano, è stata inaugurata la retrospettiva “Antonio Pettinicchi. Controluce”. Un evento che si configura tra le iniziative centrali della Fondazione Molise Cultura e che, per la prima volta, ha trovato la collaborazione della Fondazione Potito.
Durante l’incontro con i giornalisti, la presidente di Molise Cultura, Antonella Presutti, ha voluto evidenziare l’importanza culturale che tale mostra rappresenta per tutto il Molise.“Si tratta – ha detto – di un pittore che è stato un esempio di legame forte tra il nostro territorio e il mondo dell’arte. Questa mostra ci da un’immagine del Pettinicchi diversa, attraverso opere inedite che rappresentano perfettamente proprio questo amore verso la propria terra”. “La nostra intenzione – ha proseguito la Presutti – è di dare la possibilità di portare grandi artisti, come Pettinicchi, all’attenzione nazionale”.
Soddisfatto per il lavoro svolto anche il direttore Sandro Arco. “Questa è la terza mostra di peso della Fondazione Molise Cultura, dopo quella di Marotta e De Chirico. Pettinicchi lo consideriamo come una vera e propria pietra angolare dell’arte del Novecento”. Sulla collaborazione con l’Istituto Potito ha poi precisato: “È stata determinante e vogliamo che questa unione possa proseguire, per continuare a realizzare eventi importanti come questo”.
Proprio a nome della Fondazione Potito è intervenuto Antonio Gaspare che si è soffermato sulle due anime dell’Istituto di Ricerca: una scientifica, l’altra artistica. “Non essendo molisano non conoscevo ancora questa grande artista, ma da oggi me ne farò ambasciatore”, le parole di Gaspare.
Commenti telegrafici da parte del Presidente della Regione, Paolo di Laura Frattura, e del consigliere regionale delegato alla Cultura Nico Ioffredi. Il primo ha ringraziato l’intero Consiglio di amministrazione dell’Ente e i curatori della mostra, entrambi molisani. Il secondo ha, invece, sottolineato l’importanza che sta assumendo la struttura dell’ex Gil nel portare la cultura molisana fuori dai confini regionali.
Il curatore del progetto scientifico, Vincenzo Manocchio ha poi concluso la conferenza. “Siamo partiti con questo progetto circa due anni fa, con un lavoro di ricerca intenso e costante. Da parte nostra è stata un’ intuizione quella di esporre opere mantenute segrete dall’artista e mai visibili al pubblico, che ci mostrano come Pettinicchi, in età matura, abbia abbandonato l’arte figurativa per immergersi nell’astrattismo: capolavori che possono trovare uno spazio importante nell’arte italiana”, il commento di Manocchio.
La mostra sarà visitabile fino al 27 settembre. Il costo del biglietto è di 5 euro, 3 euro invece per gli under 25 e gli over 65.