L’architetto abruzzese d’adozione e molisano di nascita Angelo Bucci è uno dei 250 ricercatori provenienti da tutto il mondo che daranno il proprio contributo al Congresso Mondiale degli Architetti, che si terrà dal 2 al 6 luglio a Copenaghen, in Danimarca.
Il professionista, titolare di uno studio di progettazione e docente all’Università Europea del Design di Pescara, parteciperà all’evento organizzato dall’Unione Internazionale degli Architetti in qualità di relatore. Il tema del suo intervento sarà il ruolo del design nella società moderna. Un argomento che è in perfetta sintonia con la materia del congresso di quest’anno, ovvero creare un dibattito su come l’architettura possa essere uno strumento per raggiungere i diciassette obiettivi per uno sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite e su come innovazione e collaborazione multidisciplinare possano apportare un reale cambiamento all’ambiente costruito. L’architetto, inoltre, porrà l’attenzione su quanto sia necessario un cambio di paradigma nella progettazione e un cambio di approccio alla società moderna, affinché il design non sia solo uno strumento di marketing ma recuperi quel ruolo di formazione di coscienze nella società, per renderla più sostenibile, etica e inclusiva.
Se negli ultimi settant’anni il mondo dell’architettura e del design si è basato su una visione statica della società e dei singoli progetti, spesso calati dall’alto e senza tener conto di altri elementi che influiscono su una buona progettazione, oggi il settore sembrerebbe voler abbracciare un nuovo metodo, che tenga conto innanzitutto della fluidità degli eventi e della società e delle azioni e interazioni che si attuano durante e dopo la fase progettuale. Questa è l’idea proposta dall’architetto Bucci al Congresso Internazionale, oggetto peraltro della sua ricerca sul ruolo del design nella società attuale che il professionista spiega con questa metafora: “Pensiamo ad una passeggiata in montagna. Se, durante il cammino, ci guardiamo sempre e solo i piedi per evitare di inciampare, quindi se pensiamo a risolvere solo i problemi quotidiani o le emergenze, camminiamo sicuri ma non sappiamo mai dove arriveremo. Ogni tanto dobbiamo alzare la testa e capire dove stiamo andando, altrimenti ogni passo che facciamo potrebbe rivelarsi inutile, se non addirittura pericoloso. Allo stesso modo funziona la progettazione: se non sai dove andare i progetti che realizzi sono fini a loro stessi. Occorre un cambio di paradigma, capace di ribaltare il processo progettuale che, partendo da una visione generica, si manifesti, successivamente, in eventi puntuali e precisi capaci di sensibilizzare le persone, di renderli parte di un cambiamento, guidando la società verso un futuro migliore”.
La ricerca di Angelo Bucci sarà presentata a Copenaghen con un saggio argomentativo che, attraverso un approccio critico costruttivo, fondato su basi scientifiche, stimolerà l’interlocutore alla riflessione e all’azione verso il cambiamento. L’intervento dell’architetto abruzzese è stato selezionato tra le 750 candidature arrivate da tutto il mondo ed è entrato nella ristretta cerchia dei 250 progetti di ricerca accettati.
“Sono molto soddisfatto di questo traguardo – commenta il professionista -. L’intervento che farò al congresso è frutto di una lunga ricerca che sarà contenuta in un mio libro di prossima pubblicazione. E sono davvero felice che il mio studio sul ruolo del design sia un argomento così attuale a livello internazionale, da essere stato scelto come tema di un prestigioso evento come quello di Copenaghen”.
“La mia ricerca – conclude – è una chiamata all’impegno di tutti i creativi per cercare di fare il possibile affinché il nostro mondo sia caratterizzato da uno sviluppo etico, sostenibile e inclusivo, e sulla presa di coscienza del valore sociale della creatività, della progettazione, come strumenti di sensibilizzazione e di strutturazione di coscienze”.