LUDOVICA COLANGELO
“Nessun mio verso mi farà ritrovare mio padre, nessun mio verso mi farà trovare quella ragazza di una volta eppure io continuerò a scrivere per tutta la vita”. Poche righe, del poeta Juan Gelman che Luca Colacrai, ha ben impresse nella mente e non perde occasione di citare. Attuale rappresentate degli studenti nel Consiglio di Amministrazione dell’Università degli Studi del Molise, il prossimo sabato 1° aprile, Luca parlerà dinanzi alla Presidente della Camera dei Deputati, Laura Boldrini, nel corso della cerimonia per l’inaugurazione del nuovo anno accademico.
“I versi che ho riportato, – dice Luca – possono sembrare, in superfice, delle classiche parole romantiche. In realtà fanno comprendere come ciò che realmente conta non è raggiungere ogni obiettivo prefissato, ma quello che costruisci per toccare la meta. I traguardi oltrepassati, durante il percorso, infatti, permangono”.
Ma la strada che si costruisce per poter arrivare al traguardo passa anche e soprattutto per la formazione dei giovani e, quindi, necessariamente per l’Università, comparto questo che, soprattutto in termini di ricerca soffre da troppo tempo di una serie di tagli. Lo sa bene Luca che in queste ore sta preparando il discorso che terrà a nome degli studenti Unimol dinanzi alla terza carica del Stato, rappresentata attualmente da Laura Boldrini.
Già sai su cosa si concentrerà il tuo discorso durante la cerimonia dell’inaugurazione del nuovo anno accademico? “Mi concentrerò sulla situazione dell’Università italiana e sui problemi locali. In Europa, ad esempio, l’Italia è lo Stato che investe meno denaro a favore dell’Università. La quota, infatti, è di 6,4 miliardi l’ anno. Ci sono, invece, Paesi come la Germania che riservano al mondo universitario 26 miliardi. La differenza è abissale. Tutti i Governi discutono sul dover migliorare questa situazione, ma concretamente non accade mai. Ci sono stati dei tagli alla spesa pubblica e il settore che ha subito maggiori diminuzioni è quello universitario. La ricetta migliore, invece, in ogni situazione di crisi, sarebbe quella di investire nell’Università.”
Pensi che un discorso, simile a quello del tuo collega Marco Rondina al Politecnico di Torino, che ha utilizzato l’ironia per lanciare precisi messaggi su questioni come il diritto allo studio non rispettato o sul welfare studentesco inadeguato, riesca ad avere dei risultati concreti? “Il discorso del mio collega ha avuto un grande eco mediatico. Spesso nonostante le belle parole si è sempre punto e accapo. Io credo, però, che possa avere dei buoni risultati. Ho ancora un filo di speranza”.
Luca, dopo il richiamo al collega piemontese, apre le porte alle tante cose che, grazie agli studenti rappresentati, ha potuto imparare. Lo sguardo si perde, forse, tra i tanti volti incrociati o tra le molteplici parole e richieste ascoltate.
“Credo molto nell’efficacia della rappresentanza studentesca. Può servire – dice – a migliorare qualcosa. Ciò ha valore maggiore nel periodo storico attuale. Noi giovani siamo disinteressati ai vari problemi che ci circondano. Ad esempio non scendiamo più nelle piazze. Io invece, come anche i miei compagni, credo nel fare squadra. Si inizia spesso per gioco, ma poi comprendi che è un’esperienza per migliorare anche se stessi. Impari cosa significa valutare le situazioni, inizi a comprendere di chi poterti fidare. È anche un modo per mettersi in discussione”.
E di esperienze simili che hanno condotto il 25enne a impegnarsi in favore dei coetanei e lo hanno portato oggi a rappresentare gli studenti, Luca seppur giovanissimo, ne ha già collezionate tante.
“La prima esperienza – ricorda, infatti, lo studente – appartiene ai tempi della scuola secondaria di primo grado, quando facevo l’assessore del Consiglio Junior. Durante gli anni del liceo, invece, sono stato rappresentate di classe”.
Quando Luca ripensa al periodo adolescenziale, sorride e dice: “Ogni anno era automatico che fossi io il portavoce di tutti i miei compagni”. Piccole esperienze che hanno alimentato, nel giovane, il desiderio di voler dar voce alle difficoltà ed esigenze di tanti ragazzi. “Credo che, – prosegue – per ciò che ho vissuto fin da piccolo, sarebbe stato innaturale non impegnarmi a vantaggio degli studenti universitari. Il primo passo nell’ambiente è stato nel Nucleo di Valutazione. Ora rappresento gli studenti all’interno del Consiglio di Amministrazione Unimol. Un organo di gestione che si occupa della programmazione strategica ed economica dell’ ateneo. Le decisioni prese qui sono molto importanti”.
Non senti il peso della responsabilità? “Sì, mi sento responsabile. Ogni decisione presa, però, è frutto di un confronto con il gruppo di rappresentanza studentesca, di cui faccio parte, Cambiamenti2k8. Indispensabile compagno di viaggio”.
Luca, tu sei campano, come tanti altri studenti, cosa ti ha portato a frequentare l’Unimol? “Sono Campano, però, mi sento quasi molisano. Provengo da Castelpagano, un paese geograficamente molto più vicino a Campobasso che alla provincia di Benevento. Non nego che la scelta di frequentare l’Università in Molise non sia stata del tutto scontata. Ero indeciso, infatti, tra l’Unimol e l’Università Federico II di Napoli. Ho scelto, così, di darmi un anno di prova in Molise. Nel caso in cui mi fossi trovato bene sarei restato. La decisione di iscrivermi prima in Molise era legata all’ esperienza di mia madre, non sempre positiva, presso l’ateneo campano. Ad esempio a Napoli ci sono molti iscritti e spesso le lezioni non si svolgono nelle aule. A Campobasso, invece, ho trovato una realtà a misura d’ uomo. Ora sono prossimo alla laurea in Giurisprudenza e circondato da tanti amici”.
Riguardo alla situazione tasse, sulla quale spesso gli studenti Unimol scendono in campo invece? “È l’argomento più caldo. Questo, infatti, è trattato dall’Osservatorio Tasse. Composto dai quattro membri, rappresentanti dell’ istanza degli studenti. Ossia io che rappresento l’ CDA, i due portavoce del Senato Accademico e il Presidente del Consiglio degli Studenti. Il gruppo di rappresentanza studentesca Cambiamenti2k8, di cui faccio parte, lavora continuamente per migliorare anche questo aspetto dell’ Unimol. Ci impegnano costantemente affinché vengano garantiti, nel migliore dei modi, i servizi essenziali e per cercare di gravare il meno possibile sulle famiglie. Ancor di più per il contesto socio-economico nel quale ci troviamo. La legge di bilancio, inoltre, ha introdotto molti cambiamenti. La situazione del piano tasse, quindi, potrebbe subire delle modifiche.”
Tra qualche giorno sarà una cerimonia importante alla quale prenderai parte. In occasione di questi eventi, dal gruppo Cambiamenti2k8 non è mai pervenuta la richiesta per poter aumentare la partecipazione degli studenti? “Condivido il pensiero. Quando ci sono autorità di rilievo nazionale, non viene dato molto spazio agli universitari. Potrebbe però essere un obiettivo per il futuro”.