“Buon anno scolastico alle nostre studentesse e ai nostri studenti, alle ragazze e ai ragazzi, alle bambine e ai bambini, a questa straordinaria platea delle alunne e degli alunni della scuola molisana che rappresenta il futuro per la nostra regione e di cui siamo legittimamente e felicemente orgogliosi”. Così la direttrice dell’Ufficio Scolastico regionale, Maricetta Chimisso, in occasione dell’avvio del nuovo anno scolastico.
“A loro – prosegue – dobbiamo ricordare che hanno in mano un potere enorme, dato dalla conoscenza e dalla cultura. Un potere che darà loro la libertà. Non soltanto un principio costituzionalmente fondante, ma anche uno strumento per poter affrontare la vita liberandosi dalle impalcature, dalle sovrastrutture e dalle suggestioni che arrivano dal mondo della Rete. Una rete che è bella, perché democratica e aperta, ma talvolta può costituire per loro una trappola.
La scuola deve offrire ai nostri studenti e alle nostre studentesse quegli strumenti che consentano loro di affrontare il mondo con consapevolezza, stando con i piedi per terra e guardando un “pochino” al cielo.
La nostra è una scuola che offre davvero tutte le opportunità possibili, che consente di operare scelte, che è aperta all’istruzione liceale, che ha una sua vocazione per la piccola e media impresa grazie all’istruzione tecnico professionale.
Non voglio dimenticare gli altri ordini di scuola: c’è la scuola secondaria di primo grado, la scuola elementare e la scuola dell’infanzia. Il nostro compito è stato proprio quello di diffondere il più possibile la scuola dell’infanzia anche in contesti più disagiati. Perché riteniamo che sull’infanzia si debba lavorare proprio per offrire l’opportunità di “fare” scuola anche nei piccoli territori. Senza la scuola non si è cittadini protagonisti del futuro. Quindi, metteremo tutti noi stessi in questa direzione. Lavoreremo per il Molise e lavoreremo per potenziare anche i risultati delle prove Invalsi, perché si possa legittimamente dire, all’interno del sistema Paese, che anche il Molise c’è, che la scuola c’è e che noi ci siamo. E, dunque, nuovamente, auguro un anno straordinario a tutte e a tutti”.