‘A margine e oltre’, il cantastorie molisano Antonio Mastrogiorgio si racconta con poesie, stornelli e canzoni

Nei prossimi giorni, le prime presentazioni del nuovo libro del cantastorie molisano Antonio Mastrogiorgio, una raccolta bellissima di poesie, stornelli e canzoni.

Il volume, dal titolo ‘A margine e oltre’, pubblicato dalla casa editrice abruzzese Ricerche&Redazioni, specializzata in volumi che raccontano il territorio, sarà presentato in anteprima domenica 10 novembre alle ore 18 presso la Sala Consiliare del Comune di Pietracatella. Seguiranno poi le presentazioni di venerdì 15 (Venafro, Arc Art Café, ore 18), sabato 16 (Campobasso, Circolo Sannitico, ore 18) e giovedì 21 novembre (Campobasso, Libreria Risguardi, ore 18).

Si presenta così Antonio: «Mi chiamo Antonio Mastrogiorgio, sono nato nel 1986, da tanti anni sono attivo come cantastorie, cantautore e poeta di paese. Adoro le pompe di benzina dismesse, l’odore dei frantoi, le coppie di poiane in volo, le mitologie locali, i tarocchi e le storie dei vecchi… Da sempre mi sono dedicato a raccontare il territorio e la provincia (anche quella dell’anima, come la chiamo io) con un piglio tragicomico e fuori dai luoghi comuni. In più di 10 anni di attività ho prodotto due dischi e alcune colonne sonore, mi sono esibito in centinaia di spettacoli in Italia (con La Suonata Balorda e da solo), ho pubblicato poesie e raccontato in tanti modi il Molise, le aree interne e molte realtà marginali».

La dotta prefazione al volume è firmata da Luigi Pece. Di seguito un illuminante stralcio:

«… Dei piccoli classici, in musica, prosa e poesia, che descrivono la precaria condizione dei nostri paesi, il nostro stato disagiato in essi, la accorante e decadente condizione, per usare degli eufemismi, del nostro territorio, che lui, altrettanto eufemisticamente, temo, definisce “la provincia dell’anima”. Nessuno come lui, innovativo nel cogliere il perpetuo, originale nel descrivere il notorio, diverso da tutti nel dipingere il sempre uguale, modernissimo nel cantare l’antico, sintetico nello spremere lampi riassuntivi dell’indescrivibile, immutato ma collabente, pericolante mondo che ci circonda; immagini lapidarie delle quali noi paesani ben cogliamo il senso, e il peso.

Un linguaggio poetico breve e sincopato, che colpisce, lento o assillante, o lento e assillante, tipico della canzone popolare, talvolta della nenia monocorde, del soliloquio, e non è un caso, e infatti Mastrogiorgio fa dei suoi poemetti delle piccole e preziose ballate, dove anche la sua musica ha le stesse caratteristiche di composizione nuovissima fatta pescando con saggezza pezzetti di frasi e silenzi, suoni e pause, dalla rinfusa del passato e del presente».

Sulla copertina del volume è riportata una rielaborazione della carta “Le Mat” di Paul Marteau realizzata nel 1930, tratta da Ancien Tarot de Marseille, Grimaud, Paris 1983.

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