Anche per il 2019 l’IRCCS Neuromed si classifica al primo posto, tra gli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico, per la percentuale di pazienti che vi si rivolgono provenienti da altre regioni: oltre l’84%. Un dato che sottolinea ancora una volta il livello di eccellenza raggiunto dalla struttura molisana, che da anni rappresenta un punto di riferimento per tutto il Paese. Non è un primato da poco: è il segno di una realtà che spicca in modo deciso nel panorama nazionale. Il secondo I.R.C.C.S. di questa particolare classifica, infatti, ha una percentuale inferiore al 60%.
Ma nel Rapporto Ricerca Corrente 2019 del Ministero della Salute vi sono anche altri dati che confermano il livello di eccellenza raggiunto dall’Istituto di Pozzilli. Pressoché tutti gli indicatori utilizzati nell’analisi ministeriale mostrano come Neuromed si situi al di sopra della media nazionale, con punte di eccellenza non solo cliniche, come nel caso della grande fiducia accordata dai pazienti di tutta Italia, ma anche nel campo della ricerca. Il centro molisano, pur avendo accreditato un numero di posti-letto che lo classifica tra gli IRCCS medio-piccoli, supera la media nazionale per numero assoluto di lavori scientifici pubblicati, si colloca al quinto posto per il numero di ricercatori che pubblicano almeno un lavoro nel corso di un anno e al quarto posto per ricercatori che pubblicano almeno quattro lavori in tre anni. Dove Neuromed eccelle ancora di più è sulla qualità della ricerca, che viene misurata internazionalmente con l’indicatore “impact factor” (importanza delle riviste ove si pubblica): in questa speciale classifica Neuromed si colloca al vertice degli I.R.C.C.S., sia riguardo alla ricerca nelle neuroscienze, che nella ricerca cardiovascolare, in particolare correlata alle patologie neurologiche.
Un centro di ricerca si misura anche con altri indicatori, a cominciare dalla sua capacità di attrarre finanziamenti da destinare agli studi scientifici. Nel caso del Neuromed questo indicatore mostra un altro primato nazionale nei finanziamenti provenienti da Istituzioni pubbliche diverse dal Ministero della Salute.
“Questo rapporto – dice l’ingegner Fabio Sebastiano, Consigliere Delegato alla Ricerca dell’Istituto – conferma come il Neuromed sia una realtà importante e in continua crescita nel panorama clinico e scientifico italiano. Il lavoro dei nostri ricercatori viene ampiamente dimostrato dai risultati. E il dato sui pazienti provenienti da altre regioni conferma un aspetto estremamente importante: Neuromed è una risorsa per il sud, e grazie a questo centro tanti “viaggi della speranza” vengono evitati. Inoltre, siamo fieri che il servizio svolto contribuisca a migliorare la ricerca scientifica nella disciplina delle Neuroscienze aprendo, nel contempo, a nuovi fronti alla ricerca “cuore-cervello” nella patologia cardiovascolare”.
“Anni d’impegno dei ricercatori Neuromed, grazie anche alla collaborazione di molte Università, hanno aiutato a sviluppare un Istituto di grande qualità scientifica e clinica. – afferma il professor Luigi Frati, da 25 anni Direttore scientifico di Neuromed – Importante in questi anni è stato assecondare la politica del Ministero della Salute rivolta a radicare le eccellenze scientifiche e assistenziali negli IRCCS: Neuromed ha risposto a questa sollecitazione sviluppando un Parco Scientifico-Tecnologico attrattivo per ricercatori provenienti anche dall’estero, con collaborazioni estese ad Europa, Stati Uniti e Cina. Quest’ambiente di grande qualità è stato ed è il motore della stessa eccellenza clinica, con un’azione sinergica dei ricercatori con gli obiettivi di qualità posti dal management dell’Istituto. A vantaggio non solo delle Regioni Centro-meridionali, ma di tutto il Paese”.