E così, succede che le pensiline degli autobus in Villa Flora si riempiamo di versi di autori anonimi, destando l’attenzione dei cittadini intenti ad aspettare il pullman di città. Dietro al movimento, che impone l’anonimato ai suoi autori, non ci sono nomi, proprio per consentire alla poesia in quanto tale, di essere messa in primo piano.
Fondato a Firenze nel marzo 2010, per statuto, il movimento artistico persegue lo scopo di infondere nuovamente nelle persone interesse e rispetto per la poesia intesa nelle sue differenti forme. “Ad oggi – si legge nel manifesto del movimento – la poesia non possiede, nella volgare società contemporanea, il ruolo che dovrebbe, per ragioni culturali e storiche, spettarle. E non perché essa non sia ancora portatrice della capacità di comunicare e suscitare emozioni, sentimenti e fantasie, quanto perché, sebbene si continui a scriverla, non si continua a leggerla, preferendo basso e vuoto intrattenimento a più nobili e faticosi esercizi d’animo e di pensiero. Il MEP si propone di restituire alla poesia il ruolo egemone che le compete sulle altre arti e al contempo di non lasciarla esclusivo appannaggio di una ristretta élite, ma di riportarla alle persone, per le strade e nelle piazze”.
Per fare quanto previsto dal manifesto il movimento dice di promuovere una serie di molteplici azioni, non “disdegnando la prepotenza di alcune di esse, poiché contrariamente a una lenta e pacifica opera di sensibilizzazione, azioni di forte impatto sono in grado di sortire immediatamente il proprio effetto”.
E l’effetto, prima ancora che a Campobasso, il Movimento lo ha sortito a Cesena, dove i fogli con i versi delle poesie hanno tappezzato diverse zone del centro storico, dai muri di case e palazzi fino alle cassette postali e ai cassonetti per i rifiuti. Il tutto, accaduto in occasione di un evento collegato alla lettura a tema natalizio, è avvenuto senza alcuna autorizzazione. Dopo l’episodio che ha provocato il dissenso dell’amministrazione comunale, dal Municipio di Cesena hanno parlato anche di una denuncia per deturpamento di cose altrui. “Inoltre, – aveva fatto sapere l’amministrazione in quell’occasione – sarà previsto il recupero delle spese che il Comune dovrà sostenere per il ripristino dei luoghi di propria competenza”.
Milano e Cesena in realtà sono solo due esempi, perché il movimento diffonde la poesia con ogni mezzo. Travalicando i confini nazionali il Mep è già approdato in Spagna, Francia, Paesi Bassi e moltissimi altri posti e, scoprire che sia riuscito ad arrivare anche nel capoluogo del piccolo Molise, restituisce a Campobasso quel pizzico di internazionalità in realtà mai avuta. Ora Resta solo da scoprire se a Campobasso l’iniziativa resterà circoscritta alle pensiline, provocherà reazioni e se l’effetto sperato dagli autori anonimi sarà davvero quello di ridare spazio alla poesia o, almeno, stimolare una riflessione sul tema.
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