Dopo la pausa legata al Covid “Campagna Letteraria” ha ripreso i suoi appuntamenti. Nonostante la neve e il freddo il salotto della Molisana ha ritrovato il suo calore. Il tema della bellezza, in tutte le sue interpretazioni e tutti i suoi significati filosofici, è stato al centro dell’incontro pomeridiano. Il professor Enrico Castelli Gattinara, intervistato sapientemente dalla giornalista Roberta Carlini, ha regalato al pubblico un momento di alto profilo ma soprattutto di grande riflessione ed elaborazione.
Ha regalato a tutti “Una boccata di bellezza” come lui stesso ha tenuto a sottolineare. E in questo frangente storico, dove l’orrore della guerra s’insinua prepotentemente nel cerchio della pandemia che ancora non si chiude, parlare di bellezza nelle sue infinite sfaccettature è stato terapeutico. Sì, la bellezza è terapia, è medicina dell’anima, è solidarietà, è cortesia, è armonia. Bellezza è un tramonto, un fiore, un’opera d’arte, un cielo stellato, un paesaggio innevato. Bellezza è un sorriso, un abbraccio caldo, una stretta di mano. Bellezza è silenzio. Un libro, edito dalla Giunti, che racchiude tutto questo. E che spinge le persone a cercarla questa bellezza che è intorno a noi e può darci la felicità.
“Il libro nasce dal bisogno di pensare a ciò che abbiamo di positivo in un periodo in cui tutto sembra coperto dall’oscurità e dalla preoccupazione – racconta il professor Castelli Gattinara – La bellezza è infatti qualcosa di irrinunciabile nella vita di ognuno, qualsiasi siano le sue condizioni d’esistenza. La si può cogliere ovunque e sempre, perché ogni cosa intorno a noi è bellezza, se la si intende nel suo senso più umano e profondo, liberi dai canoni estetici di un’epoca o di una civiltà. Bellezza è sorpresa e stupore, condivisione e relazione, emozione e speranza materialmente presenti non solo nei paesaggi naturali o in città e musei di ogni parte del mondo, ma anche nei più infimi dettagli del nostro essere gli umani che siamo. Lo scopo del libro, che si rivolge a tutti, è indicare un percorso per saperla cogliere e riconoscere anche e soprattutto in un’epoca tormentata come la nostra”.