Infinite aggressioni verbali e fisiche ai danni della moglie che avvenivano tra le mura domestiche e dinanzi agli occhi dei figli. È finito in carcere un imprenditore 50enne di Campobasso ma residente in Basso Molise, arrestato ieri 20 gennaio 2021, dalla Polizia di Campobasso che ha dato applicazione all’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Larino su richiesta del P.M.
L’uomo si trova ora nella casa circondariale del capoluogo.
Dopo la separazione il 50enne era diventato ancora più violento nei confronti della donna: una straniera residente in Italia da oltre 20 anni.
L’ha privata della libertà personale, le ha rubato il cellulare, l’auto, l’ha lasciata senza cibo, acqua e senza i farmaci indispensabili per le patologie da cui è affetta. L’ha poi rinchiusa in casa privandola dei contatti con l’esterno, trattenendola alcune volte nello sgabuzzino dove ha dato seguito alle sue aggressioni colpendola con sputi, infilandole dei fazzoletti in gola per impedirle di chiedere aiuto e spruzzandole sul volto detergenti ed aggressivi chimici con l’intento di sfregiarla.
L’uomo ha più volte minacciato di morte la donna, tentando anche, in diverse occasioni, di strangolarla con una corda ed infilandole la canna di una pistola in bocca: un’arma risultata regolarmente detenuta, ma successivamente ritirata dall’autorità competente.
Solo dopo aver denunciato più volte i fatti e aver chiesto l’aiuto delle forze dell’ordine, la donna è riuscita ad abbandonare la casa coniugale ed è stata collocata in una struttura protetta.
Un calvario durato alcuni anni, vissuto, come spesso accade, nel silenzio delle mura domestiche.
Una dramma vissuto da tante altre donne e un fenomeno che si è aggravato ancora di più a causa delle restrizioni indotte dalla pandemia.
Ecco perché dalla Questura di Campobasso, la Polizia fa appello alle vittime e ricorda la campagna ormai condotta da tempo dalla Polizia di Stato contro la violenza di genere.
Come è stato più volte ribadito l’invito per le donne vittime di violenza è quello di denunciare sempre e comunque, anche con l’ausilio degli strumenti tecnologici messi a disposizione dalle forze di polizia, quale l’App YOUPOL, più volte menzionata, che permette di denunciare gli abusi subiti sia da parte della vittima che di terzi, dando la possibilità di farlo anche in forma anonima.