Motivo del contendere il permesso concesso dal Comune a una società di telecomunicazioni per realizzare un ponte radio base, ovvero un ripetitore per la telefonia mobile. Il tutto per un costo complessivo di 6mila euro l’anno riguarda un’area in contrada Coste di Vinchiaturo dove si trova un edificio che, nel 2007, fu oggetto di ristrutturazione e che, nelle intenzioni delle passate amministrazioni (D’Aquila ndr) sarebbe dovuto essere adibito a “residenza protetta per persone con gravi handicap”, ma che di fatto, per mancanza di ulteriori finanziamenti, non è stato mai terminato. Per fermare il progetto alcuni residenti hanno anche avviato una raccolta firme e sulla questione la minoranza vuole tenere alta l’attenzione.
“Oggi, – dice il consigliere Braccio – per una tacca in più sul cellulare e per la modica cifra di seimila euro annue, il Comune prevede la locazione dell’area”.
“È importante ricordare – fa sapere, inoltre, Braccio – che tutta la procedura amministrativa in atto è ulteriormente viziata dal fatto che il Comune non ha e non ha mai approvato, come vuole la legge regionale, un regolamento sull’insediamento urbanistico e territoriale degli impianti fissi delle telecomunicazioni e radiotelevisivi; un regolamento disciplinare che completerebbe la normativa primaria statale e regionale, diretto alla generalità dei cittadini e/o degli operatori tutti, nell’ambito della tutela del territorio e della minimizzazione dell’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici”.
La preoccupazione tra i residenti sarebbe relativa alla cosiddetta esposizione ai campi elettromagnetici su cui non sarebbero state date informazioni. “Una tale decisione – dice ancora il consigliere di Vinchiaturo – va portata a realizzazione con il consenso di un’ampia maggioranza di cittadini anche attraverso i consiglieri di opposizione. Cittadini che per Braccio sono ancora una volta “forzati nuovamente ad accettare le decisioni della maggioranza”.