Nel caso specifico, infatti, i due ragazzi che per caso si sono trovati dinanzi un animale il cui stato di salute era visibilmente compromesso, probabilmente a causa dell’impatto con un auto in corsa, le hanno tentate tutte avvisando le numerose associazioni animaliste, enti e istituzioni sul territorio. La soluzione al problema è apparsa da subito più complicata del problema stesso.
“Sembrava – raccontano – che nessuno potesse far nulla”. “Le abbiamo provate tutte”, dicono ancora i due che, davanti a quell’animale sofferente non se la sono sentita di far finta di non vedere. “Nemmeno la Forestale, l’Asrem – raccontano – sono potuti intervenire, così come anche l’ente provinciale”.
Tuttavia, mentre sembrava che nessuno potesse curare l’animale qualcuno ha deciso di invertire la rotta. Si tratta di un rappresentante delle forze dell’ordine che ha raccolto l’appello dei ragazzi e deciso di dare mandato al veterinario per poterlo curare, accollandosi anche eventuali responsabilità.
“Quello che è successo a noi – dicono i due giovani – può capitare a chiunque. Se si ha un minimo di buon senso come bisogna agire? Chi è tenuto a prendersi in carico la questione? È lecito questo scaricabarile e, soprattutto, è normale che ciò avvenga dinanzi a un animale di una specie protetta che ha riportato un trauma cranico?”.
Interrogativi aperti, mentre i due giovani sperano solo che l’animale si riesca a salvare.
fab.abb.