A quasi 48 ore dalla scossa di terremoto di 5.1 che ha avuto come epicentro Montecilfone, manca ancora una stima precisa dei danni agli edifici provocati dal sisma che, al momento, sono comunque più di 40. Nei paesi vicini all’epicentro i tecnici sono a lavoro per i rilievi e per stabilire una mappatura sul patrimonio edilizio.
Proseguono, intanto, anche i controlli sulla diga del Liscione e sul ponte. Al momento non sono emerse criticità, tuttavia l’Anas, attraverso una piattaforma particolare, definita ‘by bridge’, sta verificando le condizioni della parte sottostante le campate dei ponti e della sede stradale. I risultati dei primi rilievi potrebbero arrivare nella giornata di domani.
Proprio in relazione al terremoto che ha colpito il Molise, a Roma si è riunita la Commissione Nazionale Grandi Rischi. Nel corso della riunione, la Commissione ha sottolineato che “la sequenza mostra un rapido e progressivo aumento del tasso di sismicità a partire dal 11 agosto”, segnalando, inoltre, che “il contesto tettonico non permette di escludere la possibilità di terremoti con magnitudo più elevata”.
Sulla base di queste informazioni, il capo dipartimento, Angelo Borrelli, ha dato indicazioni alle autorità locali di Protezione civile di mantenere elevato il livello di attenzione, dando pieno corso alle attività di prevenzione previste dai piani locali di protezione civile, compresa l’informazione della popolazione da parte degli organismi competenti, sensibilizzando i privati sull’importanza delle verifiche strutturali sugli edifici di proprietà.
Lo stesso capo dipartimento, inoltre, ha invitato gli enti preposti a raccogliere e a valutare, quanto prima, i dati disponibili sulle verifiche sismiche già effettuate su edifici di interesse pubblico e infrastrutture e, laddove mancassero, a provvedere al più presto al loro completamento.
Intanto, nei comuni colpiti dal sisma, non si ferma il lavoro della macchina dell’emergenza in favore di circa 300 persone che, dal sisma del 16 agosto, non fanno rientro nelle proprie abitazioni. In modo particolare, a Guglionesi, nel campo sportivo, sono state allestite più di venti tende e una cucina da campo. Al momento ci sono poco meno di 200 persone: si tratta di residenti che aspettano di conoscere l’esito delle verifiche sugli stabili dove vivono, ma anche di qualcuno che nella propria abitazione sa già di non fare più rientro.
Nel medesimo centro sono state, infatti, circa 400 le richieste fatte dai cittadini per i sopralluoghi. La metà di queste è già stata evasa e si attende ora un primo report.
Più di 160 le medesime richieste ad Acquaviva Collecroce, così come a Palata, dove il lavoro dei tecnici è praticamente continuo.
Questa mattina in Prefettura a Campobasso si è tenuta una nuova riunione del Centro Coordinamento Soccorsi. Nel corso dell’incontro è stata condivisa, anche a seguito di quanto indicato dalla commissione grandi rischi, l’opportunità che i sindaci diano seguito, con le relative misure di assistenza, all’eventuale desiderio dei residenti di non rientrare nelle proprie abitazioni, nel protrarsi del fenomeno tellurico in corso e, fino al ripristino di una condizione di normalità.
Ma, in questi giorni di grande paura, nei paesi del sisma non è mancato nemmeno qualche episodio di sciacallaggio nelle case abbandonate dalla scossa delle 20.19 dello scorso 16 agosto.
In azione, per prevenire tale tipologia di reato c’è la Polizia di Stato, coadiuvata dal Comando Provinciale dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza di Campobasso e con l’ausilio del personale di rinforzo aggregato dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza di Roma e i Carabinieri del Reparto Prevenzione Crimine di Pescara.
Le forze dell’ordine, che stanno effettuando servizi di vigilanza e di controllo a Montecilfone, Guglionesi, Tavenna, Palata, Larino e Guardialfiera, invitano la popolazione colpita dal sisma a segnalare qualsiasi circostanza sospetta o di pericolo che riguardi la sicurezza pubblica al 113 o 112, oppure ai dispositivi delle Forze di Polizia presenti sul posto.