Rinvio a giudizio per i fratelli Massimiliano e Gabriele Scarabeo. A stabilirlo il Gup del Tribunale di Isernia Arlen Picano. La prima udienza dibattimentale è stata fissata per il prossimo 6 dicembre.
Emissione di fatture per operazioni inesistenti e tentata truffa ai danni della Regione Molise sono i reati di cui dovranno rispondere l’ex assessore del Pd, rieletto consigliere regionale tra le fila di Forza Italia, e il fratello. Stralciati, invece, i restanti capi d’accusa come la frode fiscale e l’ipotesi di evasione.
Era il 23 giugno 2015, quando gli arresti domiciliari dell’allora assessore fecero particolarmente rumore negli ambienti della politica molisana. Poco dopo per entrambi i fratelli ci fu il divieto di dimora in Molise.
Le indagini della Guardia di Finanza presero il via dalla richiesta di un contributo regionale da 122mila euro per l’acquisto di un macchinario. Ciò che l’accusa contesta è come l’acquisto dello stesso, non sia mai avvenuto da parte della società di famiglia degli imprenditori di Venafro. Un vecchio macchinario sarebbe stato ritinteggiato e rimesso a nuovo per poter oltrepassare i controlli. Sotto la lente d’ingrandimento degli inquirenti anche un sistema di fatturazione che, sempre secondo gli inquirenti, avrebbe portato a evadere l’Iva per oltre un milione e 200mila euro.
Si tratta di accuse fermamente rigettate dai fratelli Scarabeo, che si sono sempre detti fiduciosi di una giustizia che saprà riportare a galla la verità.