Tampone Covid dal medico di base
Lo stabilisce la nuova ordinanza della Regione Molise emanata ieri sera, 2 novembre 2020. Il Presidente Toma ordina al Commissario ad acta di lavorare all’approvazione di un protocollo regionale contenente disposizioni per l’utilizzo dei tamponi antigenici rapidi da parte dei medici di Medicina Generale e dei pediatri di libera scelta. Il protocollo dovrà prevedere che il Medico di Medicina Generale o il pediatra eseguano i test antigenici rapidi per i propri assistiti, prevedendo l’accesso su prenotazione e previo triage telefonico.
Chi potrà fare il tampone dal medico
I contatti stretti asintomatici di un positivo potranno quindi eseguire il tampone vicino casa, su indicazione del Medico di Medicina Generale o dal pediatra, oppure segnalati dal Dipartimento di Prevenzione in attesa di tampone rapido. Nonchè i casi sospetti che il Medico di Medicina Generale o il pediatra si troverà a dover visitare
e che deciderà di sottoporre a test rapido.
e che deciderà di sottoporre a test rapido.
La Federazione dei medici di base è divisa
La Federazione dei Medici di Medicina Generale (FIMMG), aveva recentemente chiesto misure urgenti alla Regione, denunciando che la situazione era insostenibile e che occorreva fare chiarezza sulle regole per la gestione dei tamponi e la determinazione dei periodi di quarantena. Oggi è arrivata la risposta di Toma: il tampone Covid si farà dal medico di base che ne valuterà la necessità ed il referto. Ma il loro compito non si ferma qui. Il Presidente della Regione si è basato sull’accordo recentemente stipulato dal Ministro Speranza con la Fimmg. L’intesa però ha sollevato un’ondata di critiche sia da parte dei sindacati che non hanno siglato l’accordo, sia all’interno della Fimmg.
Disposizione di quarantena e isolamento
Il Medico di Medicina Generale o il pediatra dovranno anche disporre la quarantena o l’ isolamento domiciliare fiduciario nei casi di tampone positivo, in attesa dell’esito del tampone di conferma, e darne immediata comunicazione al Dipartimento di Prevenzione dell’ASREM. Anche le attività di contact tracing saranno affidate ai medici di famiglia, si tratta di tutte le azioni necessarie per l’identificazione dei contatti stretti del soggetto.
Ma le strutture sono adeguate?
In che tempi gli studi medici potranno essere predisposti per effettuare i tamponi in sicurezza? L’ordinanza regionale ha previsto che l’attuazione di tale indicazione non sarà possibile presso tutti gli studi medici pertanto, i medici obbiettivamente impossibilitati ad eseguire i tamponi presso il proprio studio, sono invitati ad individuare strutture fisse e/o mobili rese disponibili dai Comuni/Protezione civile, valorizzando la collaborazione delle Amministrazioni locali, anche attraverso specifici accordi con ANCI, in accordo con l’ASREM. Potrà altresì essere utilizzata una modalità di erogazione drive through, ovvero senza scendere dalla macchina, secondo un criterio di prossimità al bacino di utenza.
Carola Pulvirenti