“Nessuna azione punitiva nei confronti dei genitori della mia città”. Con queste parole il sindaco di Campobasso, Antonio Battista, ha esordito in Consiglio comunale dove, questa mattina, ad assistere ai lavori della seduta monotematica sul tema della sicurezza delle scuole, era presente una nutrita delegazione di mamme e papà degli allievi della Don Milani che da oggi, giovedì 3 novembre, hanno iniziato la turnazione pomeridiana nella vicina Petrone.
“Il trasferimento e i relativi doppi turni non rappresentano nessun atteggiamento vendicativo, ma solo una presa di coscienza di una situazione alla quale bisogna trovare una soluzione anche prima del 15 gennaio”, ha detto Battista durante un’Assise civica molto partecipata, su quella che in città sta per divenire una vera e propria emergenza. Basti pensare che solo ieri anche la scuola di Mascione è stata chiusa per sopravvenute criticità e da domani, venerdì 4 novembre, gli alunni saranno trasferiti alla Montini.
“Capisco perfettamente i sacrifici delle famiglie, ma stiamo lavorando per trovare le migliori soluzioni possibili”, ha ribadito ancora il sindaco del capoluogo, il quale durante il suo intervento ha fatto un po’ il punto sugli edifici della città. “Al Cep puntiamo sulla costruzione della nuova scuola, perché l’ex casa dello studente non può certo rappresentare una soluzione definitiva e, mentre le scuole di via Crispi e via D’Amato, come ben sapete, saranno destinate al nuovo polo innovativo, stiamo anche pensando di poter vendere l’ex scuola di via Kennedy che potrebbe servire alla costruzione della nuova Don Milani”.
Da parte del sindaco anche le pubbliche scuse ai genitori per il ritardo con il quale sono stati consegnati i documenti relativi alle verifiche dell’edificio di via Leopardi, ovvero circa nove mesi dopo la richiesta di accesso agli atti da parte dei genitori. Intanto, proprio quest’ultimi si dicono pronti a portare avanti una battaglia sia per garantire la sicurezza dei loro figli, sia per chiedere che al più presto venga messo un punto ai doppi turni, che sconvolgono l’organizzazione dei nuclei familiari, generando non pochi disagi agli studenti.
A intervenire in aula è stato poi anche l’ex primo cittadino e attuale consigliere di minoranza, Gino Di Bartolomeo, che ha voluto sottolineare come anni fa l’attuale maggioranza (in modo particolare l’attuale presidente del Consiglio, Michele Durante ndr) lo avessero contrastato fortemente per la chiusura dell’edificio di via Kennedy. Lo stesso Di Bartolomeo ha poi paventato la possibilità di vendere proprio le cubature di via Kennedy per avere subito imprese da impegnare per la costruzione di scuole antisismiche.
Intanto, qualunque sia la soluzione da attuare al momento, per ora la situazione resta critica e i cittadini chiedonoun impegno serio da parte delle istituzioni e della politica che, oltre ad arginare la fase emergenziale, sia in grado soprattutto di progettare un futuro sicuro per gli studenti.
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